“Bruciate la maglia di Messi”: sospeso capo della federcalcio palestinese
A distanza di mesi dalla sua delirante dichiarazione, la Fifa ha deciso di punire pesantemente Jibril Rajoub: presidente della federazione calcistica palestinese. In vista dell'amichevole Argentina-Israele, gara che avrebbe dovuto giocarsi il 9 giugno scorso a Gerusalemme e che è poi stata cancellata per motivi di ordine pubblico, il numero uno del calcio palestinese aveva infatti incitato i tifosi a dar fuoco alla maglia di Leo Messi.
"Se Messi scenderà in campo contro di loro, chiederemo a tutti i palestinesi suoi ammiratori di bruciare foto e maglie e cambiare idolo". Parole pesanti, istiganti all’odio e alla violenza, che avevamo ovviamente scatenato un mare di polemiche e critiche nei confronti di Jibril Rajoub, e che ora hanno costretto la Fifa a punire il numero uno della federcalcio palestinese con un anno di squalifica dalle manifestazioni calcistiche e una multa di 20.000 franchi svizzeri.
La reazione di Rajoub e la condanna israeliana
Secondo quanto riportato da "France Presse", che ha rilanciato la notizia della condanna, Rajoub sarebbe andato su tutte le furie per la squalifica (che non gli permetterebbe di presenziare alla Coppa d’Asia in programma ad inizio 2019 negli Emirati Arabi Uniti, e avrebbe accolto la decisione della Fifa presentando un ricorso ufficiale. Secondo i massimi dirigenti palestinesi, la sanzione nei confronti del presidente sarebbe "non proporzionata, assurda e priva di prove".
Dopo la condanna di Rajoub, è arrivato il duro commento del Ministro della Cultura e dello Sport israeliano Miri Regev: "I terroristi che incitano alla violenza non hanno alcun posto nel mondo del calcio – ha spiegato – Jibril Rajoub dovrebbe essere dietro le sbarre e non nelle tribune ufficiali degli stadi di calcio o nelle sale del quartier generale della FIFA".