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Fernando Torres lascia l’Atletico Madrid: i momenti più belli della carriera de El Niño

Uno degli attaccanti più osannati ma allo stesso tempo bistrattati dalla critica: El Niño ha deciso di lasciare l’Atletico a fine anno e non si sa quale sarà la tifoseria che gioirà per le sue gesta. Torres, nonostante qualche momento di grande difficoltà, è sempre stato un grande attaccante e il calcio europeo dovrebbe dirgli grazie per le cose belle che ha mostrato.
A cura di Vito Lamorte
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Fernando Torres ha deciso che a fine anno lascerà l'Atletico Madrid. È difficilissimo per noialtri che abbiamo visto nascere e crescere un talento così accettare che El Niño abbia preso questa decisione ma purtroppo questo giorno è arrivato. Il club madrileno, che ha coltivato il suo talento per undici anni, lo accompagnerà fino alla fine di questo suo percorso: una cosa non da tutti perché Torres ha preso questa decisone dopo un colloquio con Diego Pablo Simeone ed era cosciente di quello a cui sarebbe andato incontro. Il bagaglio che rimarrà a noialtri è talmente tanto importante che non è facile racchiudere in pochissime giocate il suo percorso calcistico dall'esordio a oggi, pur non sapendo cosa potrebbe combinare nelle ultime giornate di Liga e successivamente. Una punta completa, forte sulle palle in profondità e nel gioco aereo: il centravanti di Fuenlabrada è uno degli attaccanti più importanti della storia calcistica spagnola e nonostante qualche periodo di appannamento rimane sempre uno dei punti di riferimento per i giovani attaccanti.

El Niño non lascia scampo al Betis

Il 2 novembre 2003 Fernando Torres ha realizzato uno dei goal più belli della sua carriera. Il Villamarín è il palcoscenico e il Betis l'avversario: al 40′ Jorge Larena ha sventagliato una palla in aerea per Fernando Torres che la colpisce al volo e la manda sotto l'incrocio opposto di Contreras. Già lì era evidente la qualità de El Niño.

Lancio di Simeone, goal di Torres: nulla lasciato al caso

La rete contro il Valencia è uno degli emblemi del calcio di Torres: Fernando ha sempre amato ricevere la palla nello spazio e quando ha visto quel lancio del Cholo cadere dal cielo ha mostrato ciò di cui è capace. Controllo con il collo del piede, dribbling e tiro a incrociare sul primo palo: micidiale! A distanza di anni Diego è in panca e Torres è in campo ma non sembra cambiato nulla: l'intesa è totale.

Anfield Road, la sua seconda casa

Il passaggio al Liverpool ha portato a Torres una vetrina ancora più importante rispetto a quella del Vicente Calderòn di quei periodi: la rete con il Balckburn Rovers è l'emblema di un sodalizio che non ha portato titoli ma che la Kop non dimenticherà mai. El Niño è diventato subito un uomo simbolo di quella squadra insieme a gente del calibro di Gerrard, Carragher e Kuyt.

Chelsea, i goal più importanti della storia Blues

A fine gennaio 2011 si trasferisce al Chelsea per 50 milioni di sterline (circa 58,5 milioni di euro) ma non sono tutte rose e fiori e Fernando Torres ha diversi problemi per ambientarsi e mostrare il suo valore. Le reti più importanti le segna nella semifinale di ritorno di Champions League al Nou Camp contro il Barcellona, competizione vinta contro il Bayern Monaco ai calci di rigore, e nella finale di Europa League contro il Benfica, vinta grazie alla sua rete e quella di Ivanovic nei minuti finali.

Madrid non si cambia con nulla: Torres vuelve a casa

Dopo la brutta esperienza al Milan (10 presenze, 1 goal),  Torres è tornato a casa e il 12 febbraio dello scorso anno al Vicente Calderón ha siglato contro il Celta Vigo una delle reti più belle di sempre con la maglia del suo Atletico: controllo sul passaggio di Carrasco e conclusione di rovescio alle spalle di Sergio Álvarez. Un goal da attaccante vero, quello che è sempre stato.

Non poteva mancare il timbro al Wanda: è storia!

Fernando Torres ha scritto un'altra pagina della sua storia d'amore con l'Atlético Madrid quando ha segnato il suo primo goal nel nuovo stadio: il 29 novembre 2017 con l'Elche il centravanti dei colchoneros ha messo la sua firma sul 3-0 finale e in quel momento si è verificato uno di quei moneti che sai che non capiterà mai più. L'incontro tra una storia che sta per finire e una che è appena iniziata, quelle sliding doors che solo il calcio in alcuni momenti sa regalare.

El Niño, un vincente nato

Il modo più bello per salutare un calciatore fantastico come Fernando Torres è, sicuramente, ricordare la rete che ha deciso l'Europeo del 2008 contro la Germania a Vienna. Oltre a quel trofeo, con la Roja ha centrato anche il Mondiale del 2010 in Sudafrica e l'altro Europeo del 2012, a segno anche in finale contro l'Italia. El Niño è l'unico spagnolo ad essere presente in tutte le finali, tra club e nazionale, che le sue squadre hanno disputato: un vincente nato. Il suo sogno è sempre stato vincere un titolo con l'Atletico Madrid e lo meriterebbe per chiudere un epoca davvero irripetibile per i rojiblancos. Questo ragazzo ha messo in mostra qualità e fisicità a livello altissimi e qualche stagione di basso profilo non cambierà il giudizio sulla sua stupenda carriera e sul suo, eventuale, prosieguo. Mucha suerte Niño!

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