1 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Il giorno in cui Messi è il volto dell’umiliazione argentina Insigne si riprende l’Italia 

Il rigore calciato al 90′ ccontro gli inglesi potrebbe avergli definitivamente scrollato il ‘peso’ della maglia Azzurra. Nelle due amichevoli, si è rivisto a tratti il ‘Magnifico’ che incanta Napoli. Facendo a suo modo il ‘Messi’, proprio quando la Pulga è diventato l’emblema della disfatta dell’Argentina con la Spagna.
A cura di Alessio Pediglieri
1 CONDIVISIONI

La mediocre Italia di Wembley ha raccolto almeno una certezza. Che il nuovo corso azzurro, al netto delle scelte federali che verranno ufficializzate il prossimo 20 maggio, non può prescindere da un giocatore come Lorenzo Insigne. Il migliore contro l'Argentina, decisivo dal dischetto con l'Inghilterra. Conferendogli un ruolo centrale all'interno del possibile nuovo progetto azzurro ancora in fase di ristrutturazione. E il tutto mentre altrove si sgretolano ovvie certezze, come nell'Argentina stessa, dove la disfatta con la Spagna (6-1) ha evidenziato l'inconsistenza della Nazionale che annovera un fenomeno assoluto quale Messi.

Immagine

Lungi dal confrontare il Magnifico di Napoli con la Pulce di Barcellona, il paragone sarebbe inappropriato ancorché pretestuoso. E' vero: Insigne a suo modo ha fatto "il Messi" in un'Italia incapace ancora di ritrovarsi dall'eliminazione mondiale, mentre Messi ha assistito dalla tribuna all'umiliazione dei suoi compagni. Diventando due facce di realtà al momento non solo diverse ma contrapposte.

Se l'Italia infatti è semplicemente una controfigura odierna che svanisce davanti ad avversarie che stanno lavorando per il Mondiale, l'Argentina è tra le pretendenti al trono iridato e con la scoppola subita dalla Spagna denota un ritardo nel progetto, impressionante. Già proprio contro gli Azzurri si erano intraviste crepe nel lavoro di Sampaoli al di là del successo per 2-0. E l'assenza di Messi in campo non è una giustificazione plausibile.

Anche perché lo stesso Leo non ha mai inciso più di tanto in Nazionale, fallendo l'appuntamento col successo, a cui si è abituato – da assoluto protagonista – con i colori azulgrana. Con la Seleçion, la Pulga non ha ancora raccolto nulla di importante e le recenti opache prestazioni del gruppo in sua assenza lo caricano ancor più di una responsabilità che potrebbe definitivamente affondarlo.

Del tutto contrapposto il momento di Lorenzo Insigne in Azzurro. Malgrado il maremoto della mancata qualificazione mondiale, della gestione Ventura tutt'altro che priva di errori tattici e tecnici, il numero 10 del Napoli  si è mostrato un punto fermo. Proprio nel momento in cui è stato sollevato da responsabilità ed aspettative, si è rivisto il Magnifico che aveva già incantato ripetutamente Napoli.

Facile, si direbbe, quando non c'è nulla da perdere visto che l'Italia gioca con la scusante della rifondazione e ogni risultato che evada dalla sconfitta è considerato un passo avanti. Eppure, tra tanta mediocrità intravista nelle due amichevoli, proprio Insigne ha mostrato di poter accendere la luce. E quel rigore calciato al 90′ contro l'Inghilterra che ha permesso il pareggio di Wenbley potrebbe essere finalmente l'atto con cui si è scrollato di dosso l'ultimo tabù.

1 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views