Per più di un giudice è un camorrista incallito, ma il nipote di Coronella è il più acceso partecipante alle riunioni di Assobalneari

30 Maggio 2018 - 16:16

CASTEL VOLTURNO – Sacro è il principio liberale della non colpevolezza fino alla condanna definitiva della Cassazione. Però, Luigi Russo, imparentato con l’ex parlamentare Gennaro Coronella, se ne potrebbe anche stare un po’ tranquillo in attesa che la Cassazione eventualmente lo scagioni dalle gravissime accuse che pendono su di lui e che gli sono valse una condanna a 10 anni di reclusione, inflittagli dal Gup del Tribuanle di Napoli Giuliana Pollio alla fine del rito abbreviato in cui furono condannati anche Luigi Mercandante e Nicola Gagliardi. Si trattava di un processo per turbativa d’asta, ricettazione e intestazione fittizia di bene con tanto di aggravante camorristica, regolata dal ben conosciuto articolo 7.
Proprio nel periodo di questa sentenza Luigi Russo, imprenditore balneare titolare di un lido in zona Pineta Mare, veniva pesantemente coinvolto in un’altra indagine di camorra, riguardante l’appalto della sosta a pagamento nella città di Aversa.
Su di lui CasertaCE ha scritto chilometri di articoli per cui nel momento in cui abbiamo saputo che Russo è uno dei più accesi partecipamti alle riunioni di Assobalneari, quella guidata, per intenderci, dal signor Antonio Cecoro, c’è sembrato giusto dire che si tratta di una presenza inopportuna.
Siccome sappiamo anche che l’amministrazione comunale, senza chiedere l’allontanamento dalle riunioni di Russo, asseconda le decisioni dello stesso, allora qui c’è qualcosa che non va nel registro dell’anti-camorrismo militante di un altro Russo, che di nome, invece, fa Dimitri

e svolge la funzione di sindaco di Castel Volturno.