CIAO PROF! Muore docente. Il ricordo di due comunità

6 Febbraio 2019 - 20:50

CAPODRISE – Si è spento il professore Michelangelo Riondino,  docente molto amato sia a Capodrise che a Marcianise.

La Caritas, con la quale collaborava, ha scritto questo messaggio sui social: “La Caritas parrocchiale San Simeone Profeta di Marcianise unitamente alla comunità delle Suore Elisabettine, all’equipe educativa della casa famiglia “La casa delle rose” saluta con tanto affetto il prof. Michelangelo RIONDINO, ora nell’abbraccio di Dio. Le esequie si svolgeranno Giovedì, 7 Febbraio 2019, alle ore 16:00 presso la Chiesa Sant’Andrea Apostolo in Capodrise.

Anche don Antonio Piccirillo, parroco della chiesa di San Simeone, ha ricordato il docente: Michelangelo è stato uno dei primi volontari presso la parrocchia Immacolata Concezione in Capodrise, da subito dedito al DOPOSCUOLA per bambini e ragazzi disagiati. Non amava la Chiesa delle “liturgie sacre”, per intenderci la Chiesa che trascura la vita dei figli, mentre offre incessantemente preghiere e incenso all’altare. Mostrava rispetto profondo verso il ministro ordinato, il sacerdote, ma al tempo stesso esigeva dalla vocazione sacerdotale la giusta prossimità al fratello bisognoso.

“Nella mia vita, ho conosciuto pochi professori che si sono lasciati ferire dall’amore per i libri, per la cultura e al tempo stesso dall’amore per la VITA dei più svantaggiati. Nel doposcuola, che svolgeva con assiduità e creatività, si era inventato anche la “pausa ricreativa”. Mi diceva: ” Caro don, i ragazzi devono studiare e divertirsi. Solo lo studio, annoia!”. Procurava personalmente merendine e palloni per farli giocare nel cortile adiacente la Chiesa . Michelangelo viveva il volontariato con questa tensione nel cuore che, successivamente, ha portato con sé dalla parrocchia dell’Immacolata alla Comunità delle Suore Elisabettine in Marcianise.

Servire, con umiltà e pazienza, i bambini e i ragazzi assistiti era diventata, con il pensionamento dalla scuola, un’esigenza del suo cuore. Quando gli chiesi di darmi una mano a San Simeone Profeta era già consapevole di essere più fragile. Non ha vinto il male che lo ha trafitto nel corpo, ma ha vinto il suo amore gratuito e sincero per gli ultimi. Era questa la sua professione di fede a cui devo una lezione di vita e la mia preghiera di lode e di ringraziamento al Signore. Ciao Prof!”