Alec Baldwin difende Woody Allen: "Le critiche contro di lui sono tristi e ingiuste"

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A causa dei movimenti noti come #MeToo e Time’s Up, il vecchio caso di molestie legate a Woody Allen è tornato recentemente alla ribalta mediatica, in maniera non sempre imparziale.

Ad alimentare le polemiche sono state le mosse di alcune attrici che avevano lavorato in passato con il regista newyorkese salvo poi pentirsene una volta riemerse le accuse di Dylan Farrow, tra cui Greta Gerwig, Rebecca Hall, Ellen Page, Natalie Portman e Timothée Chalamet. Molti attori, inoltre, hanno dichiarato che non avrebbero più lavorato con Allen in futuro ponendo di fatto la carriera del regista in serio forse. A dire il vero, queste critiche appaiono governate più dalla “moda del momento” che da decisioni razionali e meditate, dato che l’unico parere di cui tengono conto è quello di Dylan e non quello dell’altro figlio del regista, Moses, che ha sempre smentito ogni genere di accuse e difeso il padre adottivo. Inoltre, all’epoca dei fatti – nel 1992 – un tribunale assolse Allen per l’inconsistenza dei fatti, che potrebbero non essere mai avvenuti.

A dare man forte al regista arriva anche Alec Baldwin, il quale è apparso in film come Alice, To Rome with Love e Blue Jasmine, che tramite Twitter ha dichiarato: “Woody Allen è stato indagato da due stati senza ricevere mai una condanna. La rinuncia a lui e al suo lavoro, senza dubbio, ha qualche interesse. Ma per me è ingiusta e triste. Ho lavorato con Woody Allen tre volte ed è uno dei privilegi della mia carriera. È possibile supportare le vittime della pedofilia e insieme credere all’innocenza di Woody Allen? Credo di si. L’intenzione non è quella di ridurre o ignorare tali accuse. Ma accusare la gente di tali crimini dovrebbe essere fatto con cura. Così come il comportamento delle vittime”.

Per anni anche Robert Wiede, regista di Woody Allen: A Documentary, ha parlato a favore di Allen per anni, compreso recentemente, una volta riemerse le accuse.