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Elezioni | Perugia, affissioni abusive: Casapound (ri)minaccia querele

Il partito di estrema destra smentisce (in parte) le accuse dem. «Con i soldi del Pd pagheremo la spesa alle famiglie italiane in difficoltà»

PERUGIA – Il caso delle affissioni abusive sollevato da Bori, Bistocchi e Miccioni si arricchisce di un nuovo capitolo. A scriverlo sono i vetici locali di Casapound Perugia: uno dei due partiti (l’altro è Forza Nuova) direttamente chiamato in causa dall’interrogazione depositata dai tre consiglieri del Partito democratico.

«Apprendiamo dalla stampa che il gruppo consiliare del Pd di Perugia, ha depositato un ordine del giorno in merito alle nostre affissioni “abusive”soprattutto nei condomini», scrive in una nota, virgola per virgola, Casapound. «Da un certo punto di vista li capiamo – a parlare in questo caso è Antonio Ribecco -. Non possono presentarsi agli elettori parlando di programmi e di quello che ha fatto il loro partito in questi anni, prenderebbero solo sputi in faccia dagli elettori traditi dalle politiche anti italiane e di cancellazione dei diritti dei lavoratori del Pd, quindi tentano goffamente di spostare il tiro sui nostri manifesti».

Le accuse mosse a Casapound e Forzanuova dai consiglieri dem sono quattro: veicolazione di «messaggi di odio razziale»; occupazione illecita di spazi non assegnati sulle plance elettorali predisposte dal Comune; mancato pagamento delle sanzioni ricevute per “attacchinaggio” abusivo nel 2015; affissione di manifesti (ancora una volta, abusiva) su «palazzi pubblici, condomini privati, cavalcavia, e gallerie». Casapound nel merito ne smentisce due. La prima: «Se per loro odio razziale significa il nostro slogan “Prima gli Italiani” allora si ,ma questo non lo metterà (Bori, ndr) in salvo dalla querela cosi con i soldi del Pd ci pagheremo la spesa alle famiglie italiane in difficoltà». E l’ultima: «Sfidiamo i consiglieri Bori, Bistocchi e Miccioni di venire con noi a verificare quali sarebbero i nostri manifesti sui palazzi e condomini, non ne troveranno uno», non menzionando però cavalcavia e gallerie.

«Probabilmente i consiglieri del Pd non avevano di meglio di cui parlare in consiglio comunale – conclude, ancora virgola per virgola, Ribecco – oramai distanti dai cittadini e della periferia perugina non sanno nemmeno i problemi dei vari quartieri cosi invece di parlare di cose serie, si occupano di queste sciocchezze».

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