Lavrov ha mandato Volker al knockdown diplomatico

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FONTE: FONDSK.RU

L’8 dicembre, nell’Ambasciata degli Stati Uniti in Ucraina, si è svolta una strana iniziativa: una conferenza via Skype con il rappresentante speciale degli Stati Uniti per l’Ucraina, Kurt Volker, il quale si trovava con Rex Tillerson, Segretario di Stato degli Stati Uniti, nella capitale austriaca in occasione dello svolgimento del Consiglio dei Ministri degli Affari esteri dei Paesi membri dell’OSCE.

Volker ha confermato di nuovo la sua idea in stallo di trasferire completamente la DNR e la LNR sotto il controllo di una specie di esercito di mantenimento della pace che «supporterà la sicurezza» nel Donbass. Quest’idea ha mostrato la sua infondatezza persino in precedenza, in occasione dei colloqui di Volker con Surkov, l’assistente presidenziale russo, tuttavia la parte statunitense non aveva tratto risultati.

«… L’idea delle forze per il mantenimento della pace è racchiusa nel fatto che esse sono necessarie per supportare la sicurezza nella regione, e le misure politiche devono essere attuate in conformità con gli accordi di Minsk. E al momento i negoziati sulla loro attuazione non portano da nessuna parte. Se la Russia smette di sostenere i separatisti e ritirerà le proprie forze armate dalla zona ORDLO(1), ci sarà bisogno di sicurezza. Pertanto, l’obiettivo dell’introduzione delle forze di pace è creare una zona di sicurezza, per garantire il controllo su questo territorio, in modo che vi sia accesso per l’assistenza umanitaria, lo svolgimento di elezioni, in conformità con gli accordi di Minsk. Ma la domanda è: Cosa vuole la Russia?», ha detto l’inviato speciale degli Stati Uniti alla stampa ucraina.

Come in precedenza, Volker «dimentica» di dire che le numerose vittime dello scontro armato nel Donbass, a cui si riferisce sempre, rappresentano due periodi del conflitto: il periodo fino a Minsk e il successivo. Il numero di persone uccise e ferite è stato misurato in decine di migliaia fino all’accordo Minsk-2 (febbraio 2015), quindi milioni di persone sono sfuggite all’aviazione ucraina e a sistemi di lancio multiplo di razzi verso la Russia e l’Ucraina. Il risultato degli accordi di Minsk è stato, prima di tutto, una netta diminuzione del numero delle vittime del conflitto, e visto il progresso nella loro attuazione da parte di Kiev, le parti sono state a lungo impegnate in una risoluzione pacifica dei contrasti.

Ogni tre giorni i soldati ucraini sarebbero sopravvissuti nel Donbass, se il comando non avesse dato loro gli ordini inerenti alla «tattica del salto della rana (rospo)» (2) [si veda nota per Leapfrogging strategy] verso la DNR e la LNR e per la cattura dei villaggi nella zona cuscinetto. Gli accordi di Minsk sono semplici e chiari: cessare il fuoco, ritirare le armi, scambio di prigionieri e prendere una serie di decisioni politiche a Kiev, concordate con Donetsk e Lugansk. E basta. Volker prova invece a introdurre un esercito di forze di pace, che in qualche modo (con combattimenti, o cosa?) entrerà nel Donbass e inizierà lì a dirigere il nuovo ordine. Tuttavia, egli si immagina tale scenario: gli eserciti della DNR e LNR improvvisamente si dissolvono, assieme alle armi, e che i posti di blocco al confine delle Repubbliche con la Russia passano sotto il controllo dell’Ucraina.

«La missione internazionale di mantenimento della pace non implica la presenza di armamento pesante e offre all’Ucraina l’opportunità di controllare l’intera area del suo confine. Se la Russia non è d’accordo, non ci sarà una missione di mantenimento della pace», ribadisce l’inviato speciale degli Stati Uniti, anche se molte volte ha già detto che prima devono «essere d’accordo» le Repubbliche di Donetsk e Lugansk, e per questo Kiev deve entrare in trattative dirette con Donetsk e Lugansk.

Il Ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha commentato la posizione degli USA sulla questione dell’ingresso delle forze di mantenimento della pace, e in particolare la dichiarazione di Kurt Volker. «Siamo preoccupati per i tentativi di mettere sottosopra la nostra iniziativa d’invio di forze ONU per garantire la sicurezza della missione OSCE. Questa iniziativa si inserisce al cento per cento nello spirito e nella lettera degli accordi di Minsk. La nostra iniziativa è racchiusa nel fatto che, dove ci fossero osservatori dell’OSCE al lavoro, dovunque si spostassero, sarebbero stati accompagnati ovunque dai soldati delle Nazioni Unite.

Quello che abbiamo sentito dal rappresentante statunitense, Kurt Volker, è un approccio completamente diverso. Senza considerare le questioni specifiche dello status del Donbass, l’amnistia, la preparazione di elezioni tramite il dialogo diretto tra Kiev, Donetsk e Lugansk, che è la prima cosa da introdurre lì, si conclude [invece] nel fatto che, in realtà, l’amministrazione delle Nazioni Unite guiderà tutto ciò che accade nella DNR e LNR. In questo caso non si può parlare di un’applicazione del  processo di Minsk, perché [gli accordi di Minsk] si basano su una procedura di negoziazione diretta e sul raggiungimento di accordi su tutti gli aspetti che ho elencato», ha dichiarato Lavrov.

Valutando il segnale di Volker alla stampa ucraina, il capo del Ministero degli Esteri russo ha osservato: «Sarebbe molto sbagliato mandare segnali di questo tipo agli Ucraini, perché questo li rafforzerà nell’opinione che è possibile non rispettare i propri obblighi e abbandonare gli accordi di Minsk. In realtà, alcuni membri del governo lo dicono pubblicamente e affermano che possono risolvere il problema con la forza. Hanno invitato Washington a reprimere le provocazioni».

In Ucraina, come sempre, non hanno afferrato le parole di Lavrov. Anche il Ministro degli Esteri ucraino, Pavlo Klimkin, è riuscito a fare una brutta figura: si è semplicemente sfogato. «Il Ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, definisce l’iniziativa di schierare la missione di mantenimento della pace delle Nazioni Unite nel Donbass come «intenzione di creare un’amministrazione di occupazione». Credo che un’amministrazione d’occupazione sia già sul luogo. Questa è l’amministrazione dell’occupazione russa», ha twittato sul suo Twitter. Avrebbe fatto meglio a tacere, perché Lavrov parlava chiaramente dell’«amministrazione delle Nazioni Unite».

Per quanto riguarda Volker, che, secondo la sua stessa confessione, chiude un «buco» nei rapporti dell’amministrazione Trump con la Russia sull’Ucraina, le sue dichiarazioni successive dimostrano che non è in grado di ricoprire la posizione d’inviato speciale USA per l’Ucraina. Pertanto, a Vienna, si è buscato il knockdown diplomatico da Lavrov: il Ministro degli Esteri russo ha invitato Washington a «reprimere le provocazioni» di un inquieto rappresentante speciale degli Stati Uniti.

 

Fonte: www.fondsk.ru

Link: https://www.fondsk.ru/news/2017/12/11/lavrov-otpravil-volkera-v-diplomaticheskij-nokdaun-45236.html

11/12/2017

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da NICKAL88

 

Note a cura del traduttore

 

  • I territori delle regioni di Donetsk e Lugansk con un ordine speciale di autogestione locale (in Ucraino Території Донецької і Луганської областей з особливим порядком місцевого самоврядування), nonché i distretti separati delle regioni di Donetsk e Lugansk (in Ucraino Окремі райони Донецької та Луганської областей) sono entità della struttura amministrativo-territoriale dell’Ucraina, che unisce parte dei territori delle regioni di Donetsk e Lugansk dell’Ucraina.

I confini dei territori sono stati legalmente definiti il 17 marzo 2015 sulla base della linea di demarcazione tra le forze armate dell’Ucraina e le forze a loro contrarie di entità politiche non riconosciute (Repubblica Popolare di Donetsk e Repubblica Popolare di Lugansk) a partire dal 19 settembre 2014 (data della firma del memorandum di Minsk).

 

Fonte:

https://ru.wikipedia.org/wiki/Отдельные_районы_Донецкой_и_Луганской_областей (Traduzione dal Russo all’Italiano)

 

  • La Leapfrogging strategy, ovvero strategia del gioco a cavalluccio, fu una strategia militare utilizzata dagli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale nel teatro di guerra del Pacifico contro l’Impero giapponese e le Potenze dell’Asse. L’idea era quella di bypassare le posizioni ben fortificate dell’esercito giapponese, concentrando invece le proprie limitate risorse su isole strategicamente importanti, che non erano ben difese, ma che potevano fornire un appoggio per giungere all’isola principale del Giappone.

 

Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Leapfrogging_strategy

 

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