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Fari su Betlemme per illuminare un cammino di pace

L’ambasciatrice cristiana dello Stato di Palestina ha portato il suo messaggio ai ragazzi e alle autorità

F. V.
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FELTRE. Non muri ma ponti, non lumini ma fari che rischiarano il cammino di pace dei popoli nel mondo, partendo anche da Feltre. Al museo dei Sogni, memoria, coscienza e presepi della coop Arcobaleno ’86, che da tanti anni custodisce centinaia di simboli di unione, fratellanza e solidarietà, sono arrivati da qualche giorno i “Fari e ponti verso Betlemme”, simboli di vicinanza alla comunità cattolica ma anche a quella palestinese, ferita da continue lotte e lacerata da un muro che molti ancora non possono attraversare, anche per questioni religiose. Nemmeno Mai Alkaila, ambasciatrice cristiana dello Stato di Palestina in Italia, non può varcare quel muro di casa sua. La diplomatica era domenica a Feltre per inaugurare la mostra, inserita nel calendario di iniziative per i 70 anni della cooperativa diretta da Aldo Bertelle.

UN MESSAGGIO DI PACE

«Invoco la pace della Palestina», esordisce l’ambasciatrice dalla sala conferenze della comunità, «quel muro non esiste solo per me e non va distrutto solo per me, ma per la pace della mia terra. Sono felice di stare qui con voi. Siete i benvenuti a Betlemme. Noi crediamo alla solidarietà e invitarmi è un segno di grande vicinanza al nostro Paese. Aspettiamo insieme il giorno in cui ci rincontreremo in Palestina secondo il messaggio di Gesù di “perdono, amore e pace”».

UNA METAFORA

Bertelle, che ama definirsi “educatore contadino”, spende parole di grande stima per Alkaila, poi da filosofo che ama parlare per metafore e immagini: «Nel cortile c’è un asino che tira uno strano carro arancione e blu sul quale potrebbero montare i ragazzi della nostra comunità proprio alla volta di Betlemme: signora ambasciatrice, la prego di farsi trovare su quel muro che divide la città dal resto del mondo e di far passare quel carro carico di storie».

LA CERIMONIA

All’inaugurazione hanno partecipato autorità come i sindaci di Feltre, Pedavena, Lamon, Agordo e l’assessore di Gosaldo, che hanno portato le loro testimonianze di forza e speranza anche dopo le difficoltà affrontate e superate nell’emergenza maltempo. Assente giustificato il vescovo Marangoni. Al termine, l’ambasciatrice Alkaila ha ricevuto il mattone dal mondo, fatto con le terre dei 199 Paesi del pianeta. –

F. V.

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