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Truffa al prete di Campolongo donna condannata a un anno

L’imputata Tecla De Pellegrin è stata ritenuta responsabile del raggiro durante il 2013 ai danni di don Maurizio Anche 500 euro di multa

SCO
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santo stefano. Seconda condanna per truffa a un prete di montagna. Nel primo caso la vittima del raggiro era stato il parroco di Cencenighe, mentre il secondo ha coinvolto don Maurizio Doriguzzi Bozzo, parroco a Campolongo di Santo Stefano, che costa all’imputata Tecla De Pellegrin un anno di reclusione a cui si aggiungono 500 euro di multa. Questa la pena comminata dal giudice Antonella Coniglio.

I fatti risalgono al periodo tra la metà di settembre del 2013 e il 19 ottobre dello stesso anno, quando la donna si era presentata in canonica, dicendo di chiamarsi Teresa Miradelfo o Maria e facendo credere al parroco di avere una figlia di un anno malata di tumore e bisognosa di un intervento chirurgico all’ospedale di Padova.

Per questo, diceva, le servivano soldi perché si trovava in ristrettezze economiche. In seguito ha telefonato al parroco, spacciandosi per tale suor Teresa Bortoluzzi e pregandolo di aiutare questa donna, assicurandogli che avrebbe provveduto lei a restituire il denaro dato in prestito. Di fronte alle resistenze di don Maurizio, l’ultima bugia: la piccola era morta e mancava il necessario per pagare il funerale.

Alla fine, la donna ha ricevuto 3 mila euro in più soluzioni ed è finita a processo per truffa. Fatto aggravato perché commesso ai danni di un ministro del culto nell’esercizio delle sue funzioni. A cui si aggiunge la recidiva. La donna era difesa dall’avvocato Ferdinando Coppa, che ieri ha chiesto l’assoluzione puntando sul fatto che la persona che si presentava dal prete non fosse ricollegata in modo equivoco a chi faceva le telefonate.

Il pubblico ministero Sandra Rossi ha invece sostenuto la responsabilità dell’imputata Tecla De Pellegrin, chiedendo nei suoi confronti un anno di reclusione, che il giudice Antonella Coniglio al termine del procedimento ha confermato, aggiungendo una multa da 500 euro.

La persona offesa, don Maurizio Doriguzzi Bozzo, non si era costituito parte civile, per cui non poteva ricevere un eventuale risarcimento danni. —

SCO

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