«Mediterraneo», il mare per vergogna ritira le sue acque

diLuca Marconi

Dal 26 aprile in libreria e in anteprima al Comicon di Napoli la story sul traffico di esseri umani firmata dal giornalista Sergio Nazzaro col fumettista Luca Ferrara in collaborazione con la Croce Rossa per Round Robin

“Mediterraneo”, è il racconto per immagini di «un mare che per vergogna ha ritirato le sue acque». Realizzato in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, la pubblicazione numero 100 per Round Robin Editrice firmata dal giornalista Sergio Nazzaro e dal fumettista Luca Ferrrara, lascia solo ai disegni il dramma dell’esodo dai paesi mantenuti in guerra permanente.

«Mediterraneo», il mare per vergogna ritira le sue acque

«Non ci sono parole per raccontare di un mare che, per vergogna e pudore, ha ritirato le sue acque» dicono gli autori. «Quello stesso mare che dall’inizio del 2017 – stando alle tragiche statistiche dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni ha visto annegare oltre 3000 persone mentre tentavano di raggiungere l’Europa. Il medesimo viaggio che intraprende la protagonista della nostra storia, Amalia. Lei, però, al posto del mare incontra una profondità arida di sabbia e cadaveri: ciò che resta di quella che una volta era la culla delle culture. Il più grande cimitero d’Europa che si mostra ai lettori nella sua semplice crudeltà. La narrazione per immagini non lascia spazio a interpretazioni, trasportando il lettore di fronte all’unica verità possibile, pagina dopo pagina. La scelta di non “scrivere” di non “dire” ciò che è evidente, è il modo in cui questa storia viene narrata». “Mediterraneo”, che sarà presentato in anteprima durante il Comicon di Napoli (28 aprile – 1 maggio) sarà in libreria il 26 aprile.

«Mediterraneo», il mare per vergogna ritira le sue acque

Sinossi

Il Mediterraneo se n’è andato, e ci ha lasciato la vergogna. D’improvviso, senza alcuna spiegazione plausibile, diventa tutto chiaro, visibile: il mare è scomparso, il Mediterraneo è diventato una distesa di sabbia e cadaveri. Quello che abbiamo cercato di seppellire alla nostra coscienza, riaffiora in tutto il suo orrore: il più grande cimitero dell’Europa si mostra nella sua semplice crudeltà. Abbiamo cercato di ignorare i corpi, le vite, la disperazione, perché convinti che il mare durasse per sempre, così non è stato. Quello che una volta era la culla delle culture, è diventata una profondità arida, con grandi chiazze di corpi, fantasmi che si aggirano, navi sospese su fili che collegano pezzi di terra, una volta isole. Amalia è una bambina del mondo mediterraneo, un massacro le ha portato via tutta la famiglia. C’è solo il suo amico Giufà che può riconsegnarle una parvenza di vita. Amalia intraprende il suo viaggio nel deserto del Mediterraneo, spiagge che si sono tramutate in scogliere altissime da discendere, fondali aridi che non conoscono fine, isole che spuntano come speroni di roccia altissimi. Amalia è determinata, e il suo viaggio diventa viaggio di formazione, di conoscenza, di fantasmi che narrano di un mare che non c’è più. La meta è sempre quella, l’Italia, la terra sicura, ormai cima di una montagna tra le cime corrose dal sole (Sergio Nazzaro).

Rocca (Cri): «Adottiamo questo libro»

«Per anni» scrive nella prefazione Francesco Rocca, presidente di Croce Rossa Italiana, «al Mediterraneo è stata attribuita la responsabilità e la colpa di uccidere esseri umani in fuga in cerca di una salvezza. Ma non è il mare a ucciderli, non lo è mai stato. Piuttosto sono alcune politiche, l’innalzamento di muri e la spregiudicatezza dei trafficanti di uomini. Il mare, per sua stessa natura, ha solo celato quella colpa. L’opera letteraria di Nazzaro e Ferrara ha il pregio, quindi, di ribaltare la narrazione fin qui diffusa: il mare diventa mezzo, viaggio e orizzonte. Così come Croce Rossa Italiana abbiamo deciso di adottare questo libro. È anche questo il nostro compito: oltre a soccorrere persone in condizioni di vulnerabilità, dobbiamo lavorare affinché si creino comunità sempre più solidali e coese, capaci di mettere al centro l’essere umano».

«Mediterraneo», il mare per vergogna ritira le sue acque
«Mediterraneo», il mare per vergogna ritira le sue acque
«Mediterraneo», il mare per vergogna ritira le sue acque
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23 aprile 2018 2018 ( modifica il 23 aprile 2018 2018 | 16:22)