“TheStreetStore” fa tappa a Napoli: il primo negozio di strada per i senzatetto

diSimona Esposito

È il numero 753 al mondo, ma il primo in Italia. Dopo il capoluogo partenopeo è partito in direzione Calabria e Basilicata

Ha fatto tappa a Napoli, giovedì 19 aprile, in piazza Garibaldi, il “The Street Store”, il negozio itinerante che offre vestiti , cibo e assistenza sanitaria ai senzatetto. Si tratta di un’iniziativa nata in Sudafrica nel 2014 allo scopo di permettere a chi è in difficoltà di accedere a ciò di cui ha bisogno. Lo store mobile è arrivato in Italia grazie all’impegno dei giovani del club Leo, coordinati da Antonia Cianci e Maria Pia Napoletano. «Tutti dobbiamo collaborare per il bene di questa società», ha detto Maria Pia Napoletano, studentessa della facoltà di Economia aziendale della Federico II, nel volontariato da quando aveva 14 anni. «Sono entrata in questo mondo un po’ per caso- aggiunge - e dopo mi è risultato impossibile non continuare. Dopo aver aiutato chi ne aveva bisogno guardai negli occhi quelle persone e lessi la loro gratitudine: è stata quella la spinta per continuare. A volte quello che per noi può sembrare niente per gli altri vale davvero molto».

Chi sostiene questa iniziativa, da dove parte l’idea?

«In Italia arriva grazie al Distretto Leo 108Ya, che raggruppa tutti i Leo di Campania, Basilicata e Calabria, e lo store di piazza Garibaldi è il numero 753 su scala mondiale. L’associazione di servizio Leo, sezione giovanile del Lions Clubs International, accoglie ragazzi con età compresa tra i 12 e i 30 anni che decidono, per volontà personale e sano spirito associativo, di devolvere il proprio tempo libero in attività di servizio a favore della loro comunità».

Quali sono i progetti che seguite?

«Ce ne sono diversi tipi, distrettuali, nazionali, scientifici e medici. Si passa dalla sensibilizzazione con appositi convegni nelle scuole e per le strade, alla raccolta fondi per i vaccini, soprattutto in paesi poco sviluppati. Progetti anche per quanto riguarda la vista, con raccolta di occhiali usati da rigenerare e ridistribuire, sia a livello locale che in altri paesi dove ce n’è bisogno. Poi ci si adopera anche in caso di calamità, andando sul posto a dare aiuto a livello fisico o con raccolta fondi. Vengono effettuate visite mediche di volontari in Africa e in altri paesi svantaggiati. A Napoli oltre assistenza e distribuzione di indumenti e cibo si fanno anche incontri nelle scuole e scambi internazionali gratuiti per i giovani, con soggiorno in famiglia o in un campo per far comprendere lo spirito di collaborazione fino in fondo».

Da quanto tempo lo fate?

«Da 10 anni circa. Ormai il Comune conosce l’iniziativa no-profit e ci ha rilasciato vari permessi sia per le distribuzioni che effettuiamo una volta a settimana nelle zone retrostanti la stazione Garibaldi, sia nei quattro incontri annuali che combaciano sempre con la notte bianca in città».

Come vi procurate il materiale che poi distribuite a chi ne ha bisogno?

«Per lo più facciamo degli annunci sui social per gli abiti, per farli portare direttamente sia nei giorni precedenti alla distribuzione che di persona il giorno stesso. Il cibo ci viene fornito fisso ogni settimana da organizzazioni apposite ma mettiamo annunci anche per questo. Durante la notte bianca tutti i club donano qualcosa».

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24 aprile 2018 2018 ( modifica il 24 aprile 2018 2018 | 11:33)