4 novembre 2018 - 14:59

Consiglio dei ministri sul maltempo. Nuovo incubo pioggia: allagamenti e strade chiuse

Il vicepremier ha sorvolato domenica le aree devastate dal maltempo di lunedì e martedì. Polemiche sui selfie. Il governare: «Dobbiamo ripartire dalle ceneri»

di Enrico Presazzi

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Il vicepremier Matteo Salvini (al centro) assieme al governatore del Veneto Luca Zaia (a destra)
Il vicepremier Matteo Salvini (al centro) assieme al governatore del Veneto Luca Zaia (a destra)

BELLUNO Il ministro dell’Interno Matteo Salvini accompagnato dal Presidente del Veneto Luca Zaia ha effettuato domenica mattina un sopralluogo, in elicottero, sul bellunese martoriato dal maltempo eccezionale dei giorni scorsi. Salvini è giunto alla caserma dei vigili del fuoco di Mestre dove è decollato con un elicottero - visto che è impossibile visitare i tanti luoghi per di più difficili da raggiungere con altri mezzi - per sorvolare le zone martoriate dalla furia degli elementi. Ci sono decine di frane, strade interrotte, località famose per la loro bellezza cancellate e boschi plurisecolari stappati dalle intemperie. Al termine del volo Salvini e Zaia, all’aeroporto di Belluno dove è stata istituita una sala operativa dalla Prefettura, terranno un punto stampa.

«Non c’è rassegnazione»

«Non ho trovato gente rassegnata che aspetta che provveda lo Stato o la sorte. Non porto solo solidarietà, ma da alcuni giorni stiamo cercando soldi in cassetti e cassettini, penso che 250 milioni di euro siano già pronti per tutte le località colpite». Ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini all’Ansa giunto a Belluno con il Governatore del Veneto dopo aver sorvolato in elicottero le aree devastate dal maltempo eccezionale. Il vicepremier ha poi aggiunto: «Noi all’Europa come Italia diamo almeno cinque miliardi in più rispetto a quello che riceviamo, quindi se in caso di calamità chiediamo ciò che è diritto chiedere mi sembra sia il minimo». Il governatore Zaia invece ha affermato che «le scene apocalittiche che abbiamo appena visto meritano un piano Marshall per la montagna, anche se l’espressione è abusata. Ma dobbiamo partire non dalle macerie ma dalle ceneri».

Il selfie della discordia

Nel frattempo, dopo il ping-pong con Chef Rubio, si scatena un’altra polemica sul web. Una foto postata su Facebook e Twitter proprio dal ministro dell’Interno di prima mattina, in partenza per il Bellunese, scatena la bagarre. Il selfie è stato scattato su un motoscafo, alle spalle si vede Venezia: Salvini è da poco arrivato in Veneto e dalla laguna deve spostarsi verso le montagne.«Si parte direzione Belluno, per visitare le zone colpite da frane e alluvioni e portare i primi aiuti concreti del Governo. Buona domenica amici, chi si ferma è perduto», scrive a commento. In chiusura, l’emoticon sorride e fa l’occhiolino. Ma complice anche il fatto che solo poche ore prima la Sicilia era stata segnata da una tragedia, con 12 persone inghiottite dall’acqua e dal fango, il popolo social non si trattiene e comincia a inondare di commenti negativi i profili twitter e Fb del ministro. «Dieci morti a Palermo stanotte. E il primo pensiero di Salvini è il selfie sorridente da dare in pasto ai fans», scrive un utente arrabbiato. «La nostra terra devastata, morti e feriti. Che ce sta da ride? Non è possibile ridurre tutto e sempre a una foto acchiappalike senza fare una mazza! Non mi sembra di aver visto vigili del fuoco e volontari della protezione civile farsi i selfie sorridenti in mezzo a quel casino», si legge in un altro messaggio. Dal Pd prende posizione il deputato Carmelo Miceli: «Le foto di Salvini trasformano la tragedia del maltempo in uno show per fare click», scrive.

La replica

La risposta non si fa attendere: «Se vado, mi criticano perché vado - risponde Salvini proprio da Belluno -. Se non vado, mi criticano perché non vado. Se sono triste non va bene, se sorrido non va bene. Sapete una cosa, cari criticoni, professoroni e giornalisti di sinistra? Me ne frego, penso agli Italiani e continuo a lavorare».

Toninelli dai sindaci

Ma anche altri componenti del governo sono arrivati nelle zone colpite dal maltempo. Il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ha trascorso il lunedì mattina a Santo Stefano di Cadore (Belluno) proprio per l’emergenza maltempo in Veneto. Il ministro si è trattenuto a lungo a parlare con i sindaci dei Comuni più colpiti: Santo Stefano, Auronzo, Danta, San Pietro di Cadore. I primi cittadini hanno raccontato le loro difficoltà, in particolare facendo presente il problema della galleria di Coltrondo, progetto da 70 milioni ancora bloccato. Toninelli ha annunciato che la documentazione è già sul suo tavolo, con tanto di fondi pronti. A tal proposito, sollecita la Regione a sbrigare le ultime procedure per arrivare alla realizzazione dell’opera quanto prima.

Torna la pioggia: allagamenti nel Veronese

Nel frattempo, il Veneto si risveglia con l’incubo pioggia. Nel Veronese, per l’ennesima volta, il sottopasso della Transpolesana a San Giovanni Lupatoto finisce sott’acqua. L’allarme è scattato verso le 6.30 di lunedì e o vigili del fuoco sono dovuti intervenire per portare in salvo alcuni automobilisti rimasti bloccati all’interno. Sul posto i carabinieri che hanno effettuato deviazioni. Il traffico in zona e sulla tangenziale Sud è andato in tilt con lunghe code e qualche incidente. La strada è stata chiusa in entrambi i sensi per tutta la mattinata. Allagamenti sono stati segnalati anche nella Bassa, a Cerea, dove i vigili del fuoco hanno lavorato per liberare scantinati dall’acqua. In mattinata, i vigili del fuoco sono arrivati anche a Roverchiara per soccorrere i bambini che viaggiavano sullo scuolabus: il mezzo, infatti, è rimasto bloccato in una strada allagata. Le frane del Tessina in comune di Chies d’Alpago e della Busa del Cristo a Perarolo di Cadore (BL), riattivatesi dopo le abbondanti precipitazioni dei giorni scorsi, e la frana del Rotolon in comune di Recoaro (VI), sono soggette a specifico monitoraggio. Permane pertanto l’allerta rossa nei comuni coinvolti dal rischio di movimenti franosi.

Consiglio dei ministri

Nel frattempo, proprio Salvini torna a parlare dell’emergenza: «Sono passate alcune ore e già questa settimana ci sarà un Consiglio dei ministri. Senza fare nuove leggi contiamo di mettere a disposizione i primi interventi in tutta Italia, con un’azione che non ha precedenti e poi arriverà tutto ciò che serve». E ancora: Sulle competenze regionali che sono prevalenti rispetto a quelle nazionali in una regione come il Veneto, governata dalla Lega negli ultimi anni, Salvini ha chiarito il suo ragionamento sui fiumi da dragare e gli «alberelli» da tagliare. «Ieri sono stato con il sindaco di Rocca Pietore e con quello di San Pietro di Cadore - spiega alla radio -, e non mi chiedono di chi è la colpa su quello che è stato fatto e quello che non è stato fatto - ha concluso - mi chiedono di fare qualcosa adesso e quindi come Regione e come Governo stiamo lavorando da ore per capire cosa fare adesso».

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