18 aprile 2019 - 12:17

Droga al Parco di Lambioi di Belluno, arrestati tre pusher richiedenti asilo

Anche a minorenni venduta eroina, cocaina, hashish e marijuana

di Davide Piol

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BELLUNO «Il posto magico». Era chiamato così, in gergo, il Parco di Lambioi dove molti clienti, tra cui diversi minorenni, andavano a rifornirsi di droga. Lo stesso nome dato alla maxi-operazione condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Belluno che martedì ha portato all’arresto di tre richiedenti asilo: H.C., 29enne senegalese ospite del centro di accoglienza migranti a Belluno, trovato con mezzo etto di marijuana; K.A., 22enne del Gambia ospite della struttura di Sedico, che nascondeva due etti e mezzo di hashish; F.L., 35enne senegalese senza fissa dimora, con addosso 20 grammi di marijuana. L’indagine, diretta dal sostituto procuratore Marco Faion, è partita a inizio gennaio scorso su segnalazione di un cittadino che raccontava di movimenti sospetti al parco di Lambioi. Dopo diversi giorni di appostamento lungo il fiume Piave da parte della polizia scientifica è emerso un imponente giro di spaccio. «Marijuana e hashish, ma anche droghe pesanti come cocaina ed eroina — ha spiegato il pm Faion — Lambioi era una vera piazza di spaccio. Ora andremo a interrogare i 50 clienti, di cui il 30% minorenni, che sono stati identificati».

Un frame del video mostrato dagli inquirenti
Un frame del video mostrato dagli inquirenti

I viaggi a Padova e Mestre

Il luogo era strategico perché il parco è stato distrutto dalla tempesta «Vaia» dell’ottobre scorso. I tre potevano lavorare indisturbati nel boschetto. Di solito si rifornivano a Padova o Mestre tre volte a settimana. Il resto dei giorni spacciavano dalle 9 alle 19 con una vedetta che segnalava l’arrivo dei clienti. «Nella nostra città persone così non possono e non devono trovare posto. Non è accettabile che, in cambio di aiuto, si venda morte» ha commentato il sindaco Jacopo Massaro. Mentre il prefetto Francesco Esposito si è congratulato col questore e la Squadra Mobile, revocando l’accoglienza ai richiedenti asilo. Mercoledì è arrivata la convalida degli arresti.

Strutture d’accoglienza sotto indagine

Le strutture di accoglienza, già controllate costantemente dalla Prefettura, non sono sotto indagine. Il giro di spaccio solo a Lambioi.Sul caso anche il presidente della Regione Luca Zaia. «Il Veneto non è una terra di conquista per chi pensa di venire qui a violare la legge — ha scritto — Il gruppo di malviventi appare ancora più detestabile perché dietro la facciata di necessità umanitaria mascherava un mercato mortale in un parco che è un’oasi frequentata da famiglie».

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