6 novembre 2018 - 08:48

Caccia ai milioni di governo ed Europa. «Ma la Regione presenti i progetti»

Toninelli e Armani promettono: la galleria di Coltrondo si farà. Il sottosegretario Gava: a giorni incontrerò Zaia

di Marco Bonet

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SANTO STEFANO DI CADORE (BELLUNO)Dopo una gincana tra le strade semidistrutte, il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli arriva al municipio di Santo Stefano di Cadore, dove trova ad attenderlo il sindaco Alessandra Buzzo insieme ai colleghi di Auronzo (Tatiana Pais Becher), Danta (Ivano Mattea) e San Pietro (Elisabetta Casanova Borca). Sono arrabbiati perché i loro paesi, ancora una volta, sono rimasti isolati dal mondo per via delle frane e degli smottamenti provocati dal maltempo. L’incontro si svolge nella sala consiliare, dove le sedie sono state spostate per far posto alle brandine dei volontari della protezione civile, per poi spostarsi al riparo dalla pioggia sotto il paramassi della Statale 52 «Carnica», stretta tra due frane ed il Piave che se mai dovesse venire ostruito da una gragnuola di tronchi e pietre finirebbe per sommergere tutto Santo Stefano. «Potrei fare un’enciclopedia con le lettere che ho spedito e ricevuto, non vogliamo più promesse ma fatti» sbotta Buzzo, ricordando che la soluzione c’è da anni e si chiama galleria di Coltrondo («Zaia la indicava come la priorità nel 2015...»). Permetterebbe di andare e venire dalla valle del Comelico in tutta sicurezza, non come ora che si deve deviare per il passo Sant’Antonio allungando di tre quarti d’ora la strada per andare al lavoro, a scuola, a trovare i parenti. «Costa 70 milioni - spiega il sindaco - e 55 erano stati stanziati dal precedente Governo e deliberati dal Cipe, salvo poi venire dirottati sui cantieri per i Mondiali di sci a Cortina del 2021». E poi c’è la Provinciale 49 che da Misurina va verso la Val Pusteria, racconta il sindaco di Auronzo, dove è saltato il ponte: «Quella strada è molto frequentata dai turisti - racconta Pais Becher - ma viene utilizzata anche dagli abitanti per raggiungere gli ospedali di Brunico e San Candido. Occorrerebbe un ponte Bailey».

Il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli (foto Zanfron)
Il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli (foto Zanfron)

L’amministratore di Anas

Con Toninelli, accompagnato dal deputato Cinque Stelle Federico D’Incà nel ruolo di ambasciatore, c’è l’amministratore di Anas Gianni Vittorio Armani: promettono che il progetto di Coltrondo avrà le autorizzazioni ambientali entro marzo e sarà completato in fretta, quindi Toninelli assicura: «Tutti questi dossier sono sulla mia scrivania, farò in modo che il dissesto idrogeologico sia una priorità del Governo, che in settimana decreterà lo stato di emergenza. Qui ci sono danni devastanti, dobbiamo ridare attenzione e dignità al Bellunese. Puntiamo sulla prevenzione, ci saranno segnali importanti già nella manovra». Il punto, però, è sempre quello: i soldi. «Il ministero dell’Ambiente può stanziare 900 milioni in tre anni per la lotta al dissesto - dice Toninelli - ma la Regione deve farsi trovare pronta, farsi avanti con i progetti e firmare gli accordi di programma». Il ministro Sergio Costa conferma e motiva così il fatto di non voler prendere a prestito dalla Bei 800 milioni, come chiesto dal Pd: «Se i progetti ci sono, li finanziamo con i 900 milioni. Se non ci sono, perché dovrei prendere soldi a prestito, su cui poi dobbiamo pure pagare gli interessi?».

Il piano D’Alpaos

Il governatore Luca Zaia ha ribadito che il «Piano D’Alpaos» messo a punto dopo l’alluvione del 2010 prevede 681 opere, per un costo totale di 2,6 miliardi (ad oggi sono stati attuati 650 interventi, per un importo di quasi 400 milioni). «Noi siamo pronti, nei prossimi giorni verrò a Venezia per discutere con Zaia i progetti da inserire nell’accordo di programma - annuncia il sottosegretario all’Ambiente Vannia Gava - per il Veneto ci sono 159 milioni, 10 dei quali destinabili alla viabilità; 91 milioni li abbiamo recuperati dai piani dell’ex struttura di missione che non erano ancora stati sbloccati». Il riferimento è a «Italia Sicura», che l’ex ministro Graziano Delrio chiede non sia cancellata mentre il suo successore, Toninelli, vuole smantellare al più presto: «Era solo un poltronificio per gli amici di Renzi». Il vicepremier Matteo Salvini promette «interventi senza precedenti», il sottosegretario all’Economia Massimo Garavaglia garantisce che «già in legge di Stabilità ci saranno investimenti importanti». E si muove anche l’Europa, sebbene per Margaritis Schinas, portavoce della Commissione, sia ancora troppo presto per attivare il Fondo di solidarietà Ue. Il commissario per gli aiuti umanitari Christos Stylianides ha incontrato ieri il direttore generale della Protezione civile, Agostino Miozzo, mentre il servizio satellitare Copernicus è stato attivato per mappare le aree colpite dal maltempo. «Questa mattina ho parlato con la commissaria Corina Cretu, responsabile dei fondi regionali - afferma il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani -. Per ottenere l’accesso al fondo di solidarietà bisogna che i danni superino i 3 miliardi o lo 0,6% del Pil. Le Regioni possono utilizzare i fondi a loro destinati, con una grande novità: invece del 50%, il cofinanziamento sarà solo del 5%».

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