28 agosto 2018 - 16:56

Mostra del Cinema, la bordata del «madrino» Riondino: «Ho votato M5S, Salvini non mi rappresenta»

Venezia: al Lido l’attore spara a zero sul ministro dell’Interno. «Non accetto il governo con la Lega». La replica del vicepremier leghjsta: «Che tristezza usare il palcoscenico di un Festival per fare politica»

di Sara D’Ascenzo

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Michele Riondino alla Mostra del Cinema (Foto Pattaro/Vision)
Michele Riondino alla Mostra del Cinema (Foto Pattaro/Vision)

VENEZIA Arriva al Lido ed č un ciclone. C’era da aspettarselo e la bordata anti-governativa č arrivata, puntuale. Michele Riondino, padrino della Mostra del Cinema, alla vigilia della serata inaugurale che lo vedrą protagonista spara a zero sul governo e in particolare sul ministro dell’Interno Matteo Salvini.

«Sono contento di non incontrare il ministro Salvini nč altri rappresentanti del cosiddetto governo del cambiamento - ha detto Riondino -. Salvini non mi rappresenta e non rappresenta la maggioranza di quelli che hanno votato 5 Stelle. E lo dico da elettore dei 5 Stelle. Chi ha votato 5 Stelle non si sarebbe mai messo con la Lega. Non avrei mai accettato il contratto di governo con la Lega e non avrei mai votato 5 Stelle se avessi saputo che loro lo avrebbero fatto».

La risposta di Salvini e il tweet

Subito č arrivata la replica del ministro Salvini: «Dopo Asia Argento, Roberto Saviano, Gemitaiz e Fabrizio Corona, adesso mi attacca il prode Michele Riondino. Che bella compagnia!. E che tristezza usare il palcoscenico di una Festival (che prende milioni di euro di contributi pubblici) per fare politica... Il cinema e Venezia sono ben altro, per fortuna». E Salvini su tweet ha pubblicato una foto di Riondino con Asia Argento e il commento: «Il padrino della Mostra del Cinema si dichiara contento di non incontrare Salvini. Invece lo incontrerei volentieri, sono curioso e testardo, nella speranza di riportarlo sulla retta via...»

Dalla Biennale invece silenzio sull’«affaire Riondino». L’attore insiste nel definirsi «madrino», contro tutti gli stereotipi.

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