23 gennaio 2019 - 18:06

Razzismo, tifoso offende giocatore avversario. Auto-Daspo del Cittadella: «Non entrerà più allo stadio»

L’intervento della società, che ha fatto firmare ai supporter un codice etico, dopo la partita di Primavera con il Carpi

di Dimitri Canello

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La partita  del Cittadella al Tombolato (archivio)
La partita del Cittadella al Tombolato (archivio)

CITTADELLA (PADOVA) Prima ancora che lo facesse il giudice sportivo, ci ha pensato il Cittadella ad «autoinfliggersi» una sorta di Daspo preventivo. L’episodio avvenuto sabato scorso 19 gennaio in occasione di Cittadella-Carpi del campionato Primavera conferma ancora una volta il ferreo codice di regolamentazione che la società di Andrea Gabrielli si è imposta nel momento in cui ha deciso di intraprendere la strada della correttezza e del fair-play. I fatti: nel corso della gara, uno spettatore si è reso protagonista di uno spiacevole gesto di discriminazione nei confronti di un giocatore del Carpi. Il Cittadella, infatti, è stato multato di 1000 euro «per avere un suo sostenitore, al 35° del primo tempo, posizionato dietro la recinzione alle spalle dell’Assistente numero uno, gridato ad un calciatore avversario un insulto espressivo di discriminazione razziale».

L’episodio

L’episodio, notato da tutti, non è sfuggito neppure ai vertici della società granata, che non ha perso tempo per arrivare a un’immediata punizione nei confronti del colpevole. In una nota diffusa tramite il proprio sito web, il Cittadella spiega come «in merito all’episodio avvenuto durante la partita del Campionato Primavera 2 fra Cittadella e Carpi dello scorso 19 gennaio, durante la quale uno spettatore ha usato parole discriminatorie e offensive verso un giocatore avversario, prende le distanze dal grave comportamento che si discosta nettamente dai valori di correttezza e rispetto sui quali si fonda la società granata. La società, preso atto di quanto accaduto, intende prontamente sanzionare lo spettatore vietandogli l’ingresso alle manifestazioni sportive che riguardino l’A.S. Cittadella, in applicazione a quanto previsto dal Sistema di Gradimento in vigore».

Codice etico

Codice etico interno, dunque, applicato in modo inflessibile. Chi entra allo stadio al Tombolato, infatti, sottoscrive una sorta di patto nel quale si impegna a non utilizzare cori, atti o offese di discriminazione di qualsiasi tipo nei confronti degli avversari. Ed ecco, puntuale, l’autosanzione. Fuori dallo stadio senza «se» e senza «ma». Meglio un tifoso in meno, ma la certezza di comportamenti consoni alla linea di condotta del club. La Lega B da parte sua dà il massimo supporto all’As Cittadella che «è prontamente e concretamente intervenuta riaffermando i valori che da sempre la caratterizzano contro un atto incivile, inaccettabile e odioso» come ha sottolineato il presidente Mauro Balata.

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