21 dicembre 2018 - 16:04

«Ti sgozzo in nome di Allah». Botte all’ex, chiesto il processo a Treviso

L’uomo non si rassegnava alla separazione dalla moglie. Le minacce e l’arresto

di Milvana Citter

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TREVISO «Ti sgozzerò per Allah. Ricordalo, per il mio Dio non mento». Così un 37enne albanese e musulmano minacciava la moglie, la cui unica colpa era stata quella di lasciarlo perché esasperata dalla sua gelosia e dalle violenze. Minacce ripetute così tante volte da terrorizzare la donna che, dopo la separazione, è diventata vittima di una vera e propria persecuzione da parte del marito. Lo ha denunciato e lui è finito in cella con l’accusa di stalking. A quattro mesi dall’arresto, il pubblico ministero Gabriella Cama ne ha chiesto il rinvio a giudizio e per il 37enne, difeso dall’avvocato Simone Marian, si profila il processo che sarà probabilmente celebrato con rito abbreviato.

Il tribunale di Treviso (archivio)
Il tribunale di Treviso (archivio)

La condizione «troppo occidentale»

La moglie, 27 anni, ha pagato un prezzo alto per la sua indipendenza. A partire da quando viveva con il marito, perché si era trovata un lavoro come parrucchiera e stava molte ore fuori casa. Una condizione forse troppo «occidentale» per il 37enne che, geloso e possessivo, non riusciva ad accettare. Per questo le discussioni erano quotidiane. Liti che spesso degeneravano in botte e insulti. Fino a quando, nell’ottobre del 2017, la donna ha deciso di dire basta. Ha chiesto la separazione. Sperava di poter ricominciare una nuova vita con la figlioletta minorenne, lontano dalla violenza. Ma si sbagliava: per lei era solo l’inizio dell’incubo. L’ex, infatti, non si sarebbe rassegnato all’idea di averla persa e avrebbe iniziato a perseguitarla con messaggi, telefonate e, soprattutto, con veri e propri pedinamenti, scattandole foto che poi le girava per dimostrarle che la stava seguendo. La aspettava fuori dal lavoro per insultarla e minacciarla: «Hai soddisfatto i clienti di oggi, p…..». «Non morirò senza ammazzarti». E ancora: «Se ti trovo con un altro ti sgozzo». In un’occasione, le minacce sarebbero state accompagnate anche da un’aggressione fisica: il 37enne avrebbe afferrato l’ex per i capelli scaraventandola contro l’auto. «Non pensare di esserti liberata – le scriveva ancora -, non voglio vederti con nessun altro, tanto non ho più niente da perdere nella vita».

L’invocazione

La donna ha provato a proteggersi cercando di evitarlo in tutti i modi, ma le minacce inviate via messaggi telefonici sono diventate ancora più feroci quando l’uomo sarebbe arrivato addirittura a invocare Allah: «Per il mio Dio ti sgozzerò, ricordati. Per Allah non mento: ti sgozzerò, stai attenta». Proprio queste minacce l’hanno indotta a denunciarlo alla polizia. L’indagine della squadra mobile ha portato, ad agosto, al suo arresto con l’accusa di stalking. Dopo un mese di carcere, il 37enne si trova ora agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, in attesa del processo che si celebrerà a febbraio davanti al gup Piera De Stefani.

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