8 maggio 2019 - 08:47

Milano-Cortina 2026: Alberto Tomba testimonial

Malagò: «Inno dedicato ai Giochi con musiche di Morricone e parole di Mogol»

di Martina Zambon

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VENEZIA Il volto dei Giochi olimpici invernali 2026 del tandem Milano-Cortina sarà quello guascone di Alberto «La Bomba» Tomba. L’annuncio è deflagrato ieri a margine della conference call di Milano-Cortina con le federazioni invernali in diretta da Brisbane, in Australia, in vista della decisione finale del Cio prevista il 24 giungo a Losanna. «A sostenere la candidatura italiana - ha gongolato Giovanni Malagò, presidente del Coni - ci saranno diversi atleti e soprattutto diverse atlete di discipline invernali olimpiche e paralimpiche. Tra queste sono confermate Arianna Fontana, così come Sofia Goggia e Michela Moioli. Tra gli uomini, ci sarà un testimonial assoluto come Alberto Tomba».

La star degli sci

Alberto Tomba, bolognese, classe 1966,è la gloria dello sci italiano. Deve il soprannome di «Tomba la Bomba» allo stile aggressivo in pista ma anche al carattere estroverso. Il suo periodo d’oro fu dal 1986 al 1998. Nel suo medagliere si contano, fra le altre, cinquanta vittorie in Coppa del Mondo e due ori olimpici in slalom gigante (a Calgary 1988 e ad Albertville 1992) e l’oro in slalom speciale sempre a Calgary 1988. Chissà se i più scaramantici hanno alzato un sopracciglio alla descrizione dettagliata di «come sarà quando vinceremo» la sfida con Stoccolma. Fatto sta che la sinfonia glam orchestrata dal patron dello sport italiano lascia poco al caso. «I rappresentanti della delegazione saranno particolarmente eleganti, tutti avranno l’onore di vestire Armani, con divise personalizzate Milano-Cortina» ha annunciato Malagò. Nella check list dell’Italian style che dà immancabilmente lustro al tricolore, dopo la moda, viene la musica. D’autore, superfluo specificarlo: «Sarà realizzato un inno con parole di Mogol e musiche di Ennio Morricone da inserire nel contesto dei due filmati di presentazione della candidatura. - sciorina implacabile Malagò - Di questo si occuperà un gigante della materia come Marco Balich».

La cerimonia

E Balich, che si fece un nome con le apprezzate cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi invernali di Torino ma anche con i «baci» del capodanno veneziano, è garanzia di scintille pirotecniche. In questo solco si inserisce il governatore Luca Zaia: «Se siamo pronti per il 24? Vi stupiremo con effetti speciali. Non ci sono state domande e questo è un bel segnale. Abbiamo un bel dossier che alimentiamo giorno dopo giorno. In questo paese i cittadini vogliono le Olimpiadi e questo bel clima è la cosa più importante». Zaia nei panni di maestro di fair play chiude, inevitabilmente con un «La nostra campagna è rispettosa dei nostri competitor e oggi ho anche ringraziato ancora una volta il Presidente della Repubblica Mattarella per il suo endorsement ai Giochi».

Entusiasmo collettivo

A riprova che l’entusiasmo è contagioso, si ammorbidiscono anche i due volti sportivi dell’esecutivo. «Grande unità di intenti, lo slogan della candidatura è sognare tutti insieme. La presentazione è stata talmente curata e buona che lascia senza parole, ma c’è l’ultimo miglio da fare e bisogna restare concentrati» consiglia il sottosegretario con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti che conferma, in caso di vittoria, Malagò come presidente del comitato organizzatore e apre la caccia al «miglior amministratore delegato sul mercato». Specifica, a riguardo, Malagò: «L’amministratore delegato sarà un manager con skills internazionali concordate con gli enti locali». Il pentastellato 2.0 e sottosegretario alla presidenza del consiglio Simone Valente arriva addirittura a sottolineare l’importanza di stilare «al più presto la lista delle opere utili da finanziare in modo da preservare l’effetto di promozione su tutto il mondo sportivo sempre nel segno della trasparenza e della sostenibilità».

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