31 luglio 2018 - 09:10

Daisy Osakue, l’altolà di Zaia: «Fermate i raid razzisti»

Dopo l’ultimo caso di Moncalieri il governatore manda un segnale. Spicca la differenza con i toni di Salvini

di Martina Zambon

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VENEZIA Esercizio di lettura. Lunedì mattina chi ha aperto il giornale ha trovato le parole di Matteo Salvini, ministro dell’Interno: «Non c’è alcuna emergenza razzismo». Si trattava di un commento all’infilata di aggressioni degli ultimi giorni ai danni di vittime di colore. Passano poche ora e, sui social, compare prima un post su Facebook e poi un tweet del governatore Luca Zaia che dice, papale papale, «no totale al razzismo e ai raid contro chi ha la pelle nera».

La presa di posizione

Il riferimento è all’ultimo caso: Daisy Osakue, atleta italiana di origini nigeriane, specialista nel lancio del disco, ferita da un lancio di uova da un’auto in corsa a Moncalieri, nel Torinese. Sui siti, foto accostate: lei energica e sorridente mentre lancia il disco, lei in lacrime che dice: «Mi hanno presa per una prostituta». Nulla a che vedere con il Veneto, non era obbligato a intervenire Zaia che tra l’altro era a Roma alle prese sì con lo sport ma quello delle Olimpiadi invernali del 2026 a Cortina. Eppure è spuntato un suo post dai contenuti inequivocabili: «Daisy Osakue, la campionessa italiana under 23 di lancio del disco, è stata aggredita nella notte a Moncalieri da un gruppo di persone non ancora identificate, che le hanno lanciato da un’auto in corsa alcune uova, una delle quali ha causato una lesione alla cornea. Piena solidarietà alla donna e all’atleta Daisy e un ‘no’ totale al razzismo, agli insulti e ai raid soltanto contro chi ha la pelle nera. Daisy è una cittadina nel pieno dei suoi diritti, che peraltro corre per il nostro paese, ed è stata colpita unicamente perché ha un colore diverso. Ha quindi diritto ad avere la solidarietà di tutti i cittadini».

Le reazioni

Poche righe che (quasi) tutti all’interno del Carroccio veneto non vogliono interpretare come una «smarcatura» dalla linea del «capitano» Salvini. Ci mancherebbe, «Zaia è fatto così, ha sempre avuto una sua sensibilità» ripetono come un mantra i suoi. Ed è vero che il governatore ha sempre spezzato una lancia per gli immigrati regolari, il capitolo Zaia-sportivi di colore ha pure dei precedenti. Era il giugno dello scorso anno quando il governatore postava una foto che lo ritraeva con Isaac Donkor, giocatore di colore 21enne dell’Inter in prestito al Cesena. Ricevette anche critiche per questo. Tredici mesi dopo il mondo è cambiato. E a scorrere i commenti al tweet di Zaia o al post su Facebook di Daisy si trova il capogruppo di FI a Castelfranco che scolpisce: «E qui si vede una netta distinzione di stile e politica tra i due. La Lega “di Zaia” è molto meglio di quella “di Salvini”».Un altro si esalta: «Zaia premier!!!». Una signora chiosa garbata: «Coraggio Zaia lo gridi più forte perché noi veneti non vogliamo un ministro leghista della paura e del razzismo. Non giova a nessuno». Un internauta palesemente orfano del Pd che si chiama @senzasinistra ragiona: «L’unico leghista che condanna tutti i gesti come questo e voi lo criticate pure?». Non sarà un post pensato per smarcarsi da Salvini ma ai più non è sfuggita la contrapposizione fra le dichiarazioni di Zaia e quelle del segretario (che, pure, nel corso della giornata, ha riparato con un «Andrò a trovare Daisy»). Il governatore ha chiaramente voluto dare un segnale in un periodo delicato sillabando il suo «No totale al razzismo» e senza mettere in dubbio che Daisy sia stata «colpita solo perché ha la pelle nera». E poco importa se poco prima il segretario aveva ribadito che il vero problema sono i reati perpetrati da immigrati. «Un altro modo di essere leghista!» ha twittato qualcuno accanto al suo post.

Le condanna della presidente del Senato

Difficile riportare, infine, le molte prese di posizione contro l’aggressione a Daisy nella politica veneta d’opposizione. La presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati dice: «Sono vicina con affetto a Daisy Osakue, l’atleta della nazionale italiana di origine nigeriana, vittima di un’aggressione a Moncalieri. L’ennesimo episodio vile, che denota anche inciviltà e ignoranza. Sono certa che le forze dell’ordine sapranno presto individuare gli autori e fare piena chiarezza su ogni aspetto della vicenda. La violenza va sempre condannata, a maggior ragione quando potrebbe avere odiose motivazioni razziali». Dall’altro lato Alessandro Bisato, segretario del Pd regionale, invita Salvini a chiedere scusa all’atleta ferita.

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