4 ottobre 2018 - 08:33

Caso Zoppas, l’ira del sindaco Brugnaro e di Zaia sui Cinque Stelle

Il primo cittadino di Venezia si sfoga: «Minacciano, sono matti. Al governo fanno solo danni». Più misurato il governatore: «Scivolone riprovevole, ora abbassiamo i toni»

di Martina Zambon

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VENEZIA L’ultimo casus belli fra il Veneto industrial-leghista e l’universo Cinque Stelle è stato l’attacco frontale del vicepremier Luigi Di Maio contro il presidente veneto di Confindustria Matteo Zoppas. In barba al contratto di governo che resiste tenendo uniti nel bene e nel male Carroccio e Movimento a Roma, in Veneto si suona un’altra musica. Di mercoledì il veemente j’accuse del sindaco di Venezia e della Città Metropolitana, Luigi Brugnaro cui sono seguite considerazioni molto più misurate nei toni ma inequivocabilmente a sostegno del mondo industriale del governatore Luca Zaia. Il tutto a margine della posa della prima pietra di un concessionario Mercedes a Mestre. A far saltare la mosca al naso del primo cittadino veneziano, il reddito di cittadinanza. Al pirotecnico sindaco-imprenditore, l’ipotesi della «paghetta» come la chiama lui, proprio non va giù. «Non puoi premiare il non lavoro, devi premiare chi va a lavorare. Poi possiamo discutere della gamma di interventi di solidarietà se il lavoro lo perdi ma non in questo modo. È proprio l’ideologia che ho sempre combattuto in vita mia, la linea Cinque Stelle è umiliante per chi lavora. Io vado in un’altra direzione, a Venezia lo stiamo dimostrando. Meno pubblico c’è e meglio è. Poi, per carità, è importante il controllo del pubblico e faccio un esempio concreto. Arrivati a Ca’ Farsetti, abbiamo trovato un debito pubblico di 800 milioni, abbiamo deciso di abbatterlo di venti milioni l’anno ma abbiamo anche assunto 200 nuovi vigili giovani che fanno la differenza nel quotidiano della città. A Roma, invece, si sta ipotecando il futuro lanciando il pallino in avanti e poi si vedrà, quello del M5s è un modo diametralmente diverso di ragionare».

Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, al centro nella foto con il governatore Luca Zaia (a destra)
Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, al centro nella foto con il governatore Luca Zaia (a destra)

L’affondo via Facebook

Sull’affondo (via Facebook) di Di Maio che punta il dito contro l’attività della famiglia Zoppas per le concessioni pubbliche delle acque minerali, Brugnaro insiste sulla questione di metodo. «I pentastellati minacciano le persone, hanno minacciato il presidente di Confindustria Matteo Zoppas che ha detto una cosa; l’hanno sentita come una protesta, e allora tutti quanti addosso, l’hanno minacciato. Poi un ministro dice una cosa, un altro ne dice un’altra. Vi sembra un modo di governare? C’è da preoccuparsi». Più pacato Zaia che, però, non si sottrae a un commento: «Partiamo dal dato di fatto, noi siamo per il rispetto delle leggi e quanto alle imprese, dico che quando hanno delle concessioni e, fino a prova contraria non commettano reati, hanno tutto il diritto di esercitarle. Spero che le modalità dell’attacco al presidente di Confindustria siano state uno scivolone e già sarebbe riprovevole così». Zaia chiude con un ecumenico appello ad abbassare i toni: «Eviterei di creare tensioni, dobbiamo pensare che questo territorio non è nemico del governo, è un territorio che dà un pil di 150 miliardi l’anno, 600 mila imprese. Questi non sono “prenditori”, sono imprenditori. Senza di loro i dati del Pil sarebbero da Repubblica delle Banane». In sintesi, Zaia, «governatore del fare», raffinato smorzatore di polemiche già di suo, sta facendo il possibile per mantenere bassa la temperatura politica nelle settimane in cui la rotta di collisione fra imprese e M5s è sempre più evidente. Si trattiene meno il civico (e imprenditore) Brugnaro che arriva a dire, papale papale, parlando del M5s «Attenzione a tutti, dico, la libertà è veramente in pericolo con “sti matti”. Sono matti. In campagna elettorale non hanno detto “faremo questo”. Hanno detto tutto a tutti, per prendere voti. È facile protestare e offendere, si fa presto a distruggere. È nel costruire che non mi sembrano particolarmente efficaci».

Le Olimpiadi e Torino

Tocca registrare il de profundis di un possibile accordo con la pentastellata Chiara Appendino, sindaco di Torino sul fronte Olimpiadi: «Sono stato sempre ottimista sul fatto che il Tridente potesse andare avanti - dice Zaia - e ho lasciato sempre una porta aperta. Ma dopo quello che ho visto ieri, il foto-confronto di Torino con le Alpi e Milano con lo smog, si fa fatica a mettere assieme due realtà il cui rapporto si sgretola. Credo la vicenda sia chiusa». Tanto che giovedì 4 ottobre, a Venezia, si riuniranno i protagonisti dell’Olimpiade lombardo-veneta: Zaia, il suo omologo Attilio Fontana, i sindaci di Milano e Cortina, Giuseppe Sala e Gianpietro Ghedina.

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