5 ottobre 2018 - 09:58

Villaggio olimpico, 49 medaglie e chiusura all’Arena: il Veneto c’è

Sala, Fontana, Ghedina e Zaia svelano il piano per i Giochi del 2026. Il Cio: «La vostra è una candidatura solida»

di Marco Bonet

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VENEZIA Un po’ «Tre moschettieri» (quattro, in realtà), immortalati in posa uno per tutti, tutti per uno sul balcone affacciato sul Canal Grande («Una cosa è certa - assicura il governatore del Veneto Luca Zaia - non litigheremo mai»). Un po’ «Ritorno al futuro», col sindaco di Cortina Gianpietro Ghedina che sospira: «Sarebbe bellissimo organizzare i Giochi nel settantesimo anniversario di Cortina ‘56». Un po’ 007: «Non sveliamo i dettagli del dossier, i nostri avversari ci ascoltano» avverte Diana Bianchedi, responsabile delle candidature olimpiche del Coni. E un po’ «Napoli milionaria!», con Zaia che commenta il tormentato rapporto col Governo citando Eduardo: «Ha da passà ‘a nuttata. Sono convinto che prima o poi si guarderà alle Olimpiadi in modo diverso, letto il dossier troveremo più disponibilità». Nell’attesa di vedere se Milano-Cortina 2026 riuscirà ad aggiudicarsi l’ambìto Oscar olimpico a settembre 2019, Zaia, Ghedina e Bianchedi hanno incontrato ieri a Venezia il governatore della Lombardia Attilio Fontana e il sindaco di Milano Giuseppe Sala, per una prima riunione operativa in vista della sessione Cio di Buenos Aires di lunedì e martedì, quando si conosceranno le nomination a cui concorrono, oltre a Milano-Cortina, la svedese Stoccolma e la canadese Calgary, (la turca Erzurum è stata esclusa ieri per «mancanza di infrastrutture adeguate»). Torino è ormai data fuorigioco dallo stesso Coni: «Sto ai fatti - allarga le braccia Bianchedi - e i fatti dicono che a Buenos Aires il presidente Malagò porta come candidata italiana Milano-Cortina». Candidatura che sarà poi promossa con un road-show globale.

Attilio Fontana, Giuseppe Sala, Gianpietro Ghedina e Luca Zaia
Attilio Fontana, Giuseppe Sala, Gianpietro Ghedina e Luca Zaia

Il dossier

Detto che il dossier vero e proprio, con la risposta alle 132 domande poste dal Cio, dovrà essere consegnato entro l’11 gennaio 2019, al momento ciò che trapela sono indicazioni per macroaree: Cortina-Val di Fiemme conterà 2.225 tra atleti e tecnici, un villaggio olimpico con 1.176 posti letto (a Fiames, probabilmente) e 49 medaglie d’oro da assegnare in 76 diverse gare; Milano-Valtellina avrà invece 2.756 atleti e tecnici, 2 villaggi olimpici (da 1.315 posti letto a Milano, da 1.441 posti letto a Livigno), 46 medaglie e 79 gare. Verranno allestite due «medals plaza», così da evitare spostamenti eccessivi per gli atleti: «Sulla suddivisione delle discipline di gara un accordo di massima c’è già, anche se non ancora definito. Non ci sono problemi» promette Zaia, perché si sussurra di contese tra Cortina e Bormio sullo sci alpino, del fondo che potrebbe traslocare dalla Valtellina alla Val di Fiemme, mentre si attende di sapere se l’Alto Adige voglia o meno ospitare il biathlon ad Anterselva. La cerimonia di apertura sarà allo stadio Meazza di San Siro, quella di chiusura all’Arena di Verona. «Anche alla luce dei Mondiali di sci di Cortina del 2021, non saranno necessarie nuove strutture di gara, ad eccezione di un palazzetto del ghiaccio a Milano peraltro già progettato da tempo - spiega Giorgio Re di WePlan, la società di Milano che si sta occupando del dossier - anche le infrastrutture di trasporto sono già pronte. I Giochi del 2026 saranno i primi organizzati seguendo le nuove linee del Cio, che si basano sulla valorizzazione dell’esistente».

La spesa complessiva

Anche per questo la spesa complessiva è confermata in 1,3 miliardi, di cui 925 milioni di contributo Cio e 370 milioni di stanziamento da parte delle città ospitanti, una cifra largamente inferiore non solo a Sochi 2014 (22 miliardi di dollari) e Pyeongchang 2018 (13 miliardi di dollari) ma anche a Torino 2006, quando furono spesi 3,3 miliardi di euro. Bianchedi, annunciando per metà novembre un incontro sul tema tra il Cio, i sindaci e i presidenti di Regione, fa notare che il Pil di Veneto e Lombardia è superiore a quello della Svezia o dell’Austria, che pure si era candidata mentre Sala ricorda che con Expo furono raccolti circa 400 milioni tra i privati, «dunque non penso che 370 milioni siano un problema, anche perché per l’11 gennaio non ci verranno chieste fidejussioni ma generiche garanzie». Ciò non di meno, «nessuno di noi accetta che il Governo possa chiamarsi fuori. Per noi la partita non è chiusa». Sul punto sono tutti d’accordo («È necessario che il Governo sostenga anche economicamente le Olimpiadi, un Grande Evento che comporta un impegno da parte di tutto il Paese» fa eco Fontana) ma intanto Zaia, anche come segnale politico, conferma che il Veneto metterà un primo, simbolico stanziamento già nel bilancio 2019. Ad oggi non è ancora stabilita neppure la governance («Ci sono tante formule - spiega Sala -, io sconsiglio vivamente la Spa come si fece per Expo. Ne stiamo parlando col sottosegretario Giorgetti e con il Coni») ma nel Cio sembrano non aspettare altri che noi: «Sono certo che quello di Milano-Cortina sia un progetto robusto, attraente e interessante - ha detto il vice presidente del Cio, Juan Antonio Samaranch jr - il Governo ha dato il suo appoggio politico, sono coinvolte Regioni potenti e c’è una grande partecipazione popolare».

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