24 aprile 2019 - 21:30

Europee, 35 anni di elezioni in Veneto: partiti, risultati e affluenza

Sotto la lente il voto dal 1979 ad oggi. I cambiamenti, le novità, le oscillazioni

di VSE19/Gruppo Europa

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L’affluenza
L’affluenza

Tra il 23 e il 26 maggio i cittadini dell’Unione Europea voteranno per la nona volta la composizione del Parlamento europeo che, come abbiamo descritto in un precedente approfondimento, è l’unica istituzione eletta a suffragio universale e diretto. In questo articolo ci concentriamo sul Veneto e su due dati importanti: l’affluenza e i risultati elettorali per i primi tre partiti nelle precedenti otto elezioni. Per quanto riguarda l’affluenza, le elezioni del 2014 rappresentano il picco più basso di un tendenza continuamente calante che si era parzialmente fermata soltanto durante le elezioni del 2004. Pur confermando il calo della partecipazione, nelle tre tornate elettorali tra il 1979 e il 1989 l’affluenza è stata sempre superiore all’85%. Le elezioni del 1994 hanno visto un calo di circa 6 punti percentuali, con un’affluenza che si è fermata all’81,39%. Un ulteriore calo di 9 punti percentuali è avvenuto nel 1999, quando l’affluenza è stata del 73.71%. Nel 2014, alle ultime elezioni europee, l’affluenza si è fermata al 63.94%, il dato più basso della storia.

I dati

In questa tabella analizziamo il risultato dei primi tre partiti nelle varie tornate elettorali.

I risultati
I risultati

Radicamento territoriale

Il primo dato che risulta dall’analisi della tabella, è che l’andamento alle europee rispecchia il radicamento territoriale dei partiti politici. Fino alla caduta dei partiti tradizionali, la DC è stato il primo partito in Veneto con percentuali che si avvicinavano al doppio rispetto al secondo partito votato in regione. Dopo gli scandali legati a Tangentopoli, anche alle elezioni europee riprende la contesa tra il centrodestra e il centrosinistra. Quest’ultimo prevale nel 2004 con una lista composta dai principali partiti dell’Ulivo (denominata, per l’appunto, Uniti nell’Ulivo) e poi nel 2014 in virtù dell’exploit del Partito Democratico guidato da Matteo Renzi.Nelle prime tre elezioni europee, i tre partiti principali (DC, PCI, PSI) sono riusciti a rappresentare più del 70% dell’elettorato. In queste prime tornate elettorali, i risultati mostrano una certa stabilità negli orientamenti dell’elettorato, anche se si può notare una progressiva perdita di voti della DC a favore delle forze di sinistra. Nel 1984, anno del sorpasso del PCI sulla DC a livello nazionale, soltanto a Venezia e a Rovigo si assiste al medesimo cambiamento. Nel 1989 la DC torna ad essere il primo partito in tutte le province venete, mentre il PSI ha superato il PCI a Treviso, Belluno e Vicenza.

Centrodestra

Un dato che merita di essere approfondito è quello del 1994, quando più del 50% dei voti viene affidato a partiti di centro o di centrodestra: Forza Italia, Lega Nord e il Partito Popolare Italiano che raccoglie una parte dell’eredità della DC. Il PDS, erede del Partito comunista italiano riesce ad entrare tra i primi tre partiti soltanto nelle province di Venezia, Rovigo e Padova. Tra il 1999 e il 2004 assistiamo a due novità: nel 1999 la sorpresa è la Lista Bonino, tra i primi tre partiti in cinque province venete: Belluno, Padova, Venezia, Verona e Vicenza; nel 2004 la lista di centrosinistra Uniti nell’Ulivo risulta prima in tutto il Veneto. Nel 2009 nel centrodestra si presenta la formazione Popolo della Libertà, nata dalla fusione tra Forza Italia ed Alleanza Nazionale che riesce ad ottenere il risultato di primo partito del Veneto, ma con un vantaggio sulla Lega Nord inferiore ad un punto percentuale. Il 2014 è l’anno del 40% alle Europee del Partito Democratico a livello nazionale. Anche in Veneto il PD risulta primo partito, ma con il 37.5%. Il M5S risulta il secondo partito a livello regionale, ottenendo il 19.86%.

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