17 gennaio 2019 - 16:29

Autonomia del Veneto, lettera aperta di Zaia ai cittadini del Sud

Le parole del presidente della Regione: «Non è contro di voi, è' assunzione responsabilità»

di Redazione Online

shadow

VENEZIA «Questa autonomia, richiesta da Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, che viene dipinta ai cittadini come la morte del Sud è, invece, una grande opportunità per loro. E anche per noi. Nord e Sud sono infatti legati a filo doppio». È un passo della lettera aperta che il governatore del Veneto Luca Zaia rivolge ai cittadini delle regioni del Sud, pubblicata sulla sua pagina Facebook. «Leggo - scrive Zaia - del grande dibattito che in ogni sede istituzionale si sta svolgendo sull’autonomia. Leggo di parlamentari che organizzano riunioni contro l’autonomia. E rimango allibito da quanto sta accadendo». «Mi permetto a questo punto - prosegue - una modesta, piccola riflessione tutta rivolta ai cittadini del Sud dell’Italia. L'eroica gente del nostro Sud è una foresta che cresce, quotidianamente, ma che non ha mai avuto diritto di parola. Fateci caso: c'è sempre qualcuno che, in continuazione, sigilla il coperchio sopra questa pentola in positiva ebollizione e, con inquietante puntualità, indica la strada sbagliata da percorrere».

Luca Zaia con il ministro Erika Stefani (archivio)
Luca Zaia con il ministro Erika Stefani (archivio)

La Seconda guerra mondiale

Luca Zaia invita i parlamentari e gli amministratori del Sud che si dicono «fieramente contrari» all’autonomia differenziata per le Regioni a chiarire qual è la loro idea di Costituzione, scrivendo «nero su bianco una proposta di modifica della Carta costituzionale». Perché - sottolinea in una lettera aperta ai cittadini del Sud «chi racconta nelle istituzioni, nelle piazze, in Parlamento, che l’autonomia è un baratro per il Mezzogiorno, dice qualcosa di contrario alla Costituzione vigente». «È indubbio - è la riflessione di Zaia - che il Sud sia uscito dalla Seconda Guerra Mondiale ferito quanto il Nord, devastato, con una massiccia emigrazione (ricordo che in molte zone del Sud America il veneto è di fatto la seconda lingua, se non la prima, e che tanti sindaci e governatori amministrano zone del mondo come i figli migliori del Sud), senza infrastrutture, con le città distrutte. Il secondo conflitto rappresenta un drammatico punto di partenza comune, ma resta innegabile che in questi decenni si sia venuta producendo una divaricazione profonda».

«Un’assunzione di responsabilità»

«Alcuni territori, quelli del Nord - evidenzia zaia -, sono economicamente decollati; quelli del Sud, non si sono, invece, mai affrancati, come sarebbe stato giusto e legittimo attendersi, visto il loro potenziale umano e ambientale». «Anche senza un’autonomia del Nord, in questi decenni - aggiunge - il Mezzogiorno non ha portato a casa nulla in termini di sviluppo. E non mi si venga a dire che abbia avuto meno opportunità del Nord, in termini di cospicui investimenti sul fronte infrastrutturale, dei fondi comunitari, degli aiuti di Stato (quando erano possibili), delle agevolazioni fiscali e quant’altro». «La verità - conclude Zaia - è che l’autonomia fa paura a molti amministratori del Sud perché essa è una vera assunzione di responsabilità. E questo fattore fondamentale per la corretta gestione delle risorse pubbliche che, troppo spesso, vediamo sprecate senza alcun vantaggio per i cittadini».

© RIPRODUZIONE RISERVATA