18 febbraio 2019 - 08:20

Venezia, don Nandino e la spilla “Apriamo i porti”: «Politica? No, è il Vangelo»

Chiesa veneta di nuovo sotto i riflettori dopo il post del parroco veneziano con il Papa

di Silvia Maria Dubois

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«Se la religione è anche politica? La religione è Vangelo, che altro le posso dire. E in quanto tale contiene parole forti, parole che possono disturbare. Il cristiano stesso disturba». Non fa in tempo a farsi la doccia, don Nandino, perché le telefonate in parrocchia iniziano all’alba. Due giorni di like, di squilli, di porte che bussano a Marghera. Il motivo? Quel selfie con il Papa con un dettaglio: una spilla, ben in vista, con scritto «Apriamo i porti». Non passano nemmeno due mesi dai megafoni delle polemiche paranatalizie (presepe sì, presepe no, presepe dei migranti, lite dirigenti-ministero), che la Chiesa veneta torna a far discutere. E proprio nel giorno in cui si decide per l’immunità da dare al ministro dell’Interno proprio in tema di migranti.

Don Nandino e Papa Francesco
Don Nandino e Papa Francesco

Il selfie con il Papa «complice»

Durante l’incontro a Sacrofano con le realtà di accoglienza «Liberi dalla paura», papa Francesco si è fatto ritrarre con la spilletta che riporta lo slogan «Apriamo i porti». Come raccontato da Avvenire e documentato dalle foto, è successo quando don Nandino Capovilla, parroco a Marghera (Venezia), si è avvicinato al papa Francesco che ha preso la spilla in mano e si è fatto fotografare. Le immagini sono state rilanciate dal parroco sul suo profilo Facebook, dividendo il web. «Saliamo sui tetti! Coraggiosamente papa Francesco non perde occasione, taglia corto con le esortazioni scontate. Si concede una foto che rilancia quell’Apriamo i porti, che sta unendo cittadini dal nord al sud del Paese e che per i cristiani è obbligo evangelico per essere liberi dalla paura», ha scritto don Capovilla su Facebook (non senza provocare polemiche), postando il selfie con il papa e ricordando le parole pronunciate a Sacrofano dal pontefice: «La paura è l’origine di ogni schiavitù e di ogni dittatura. Sulla paura del popolo cresce la violenza dei dittatori».

«Il Vangelo disturba»

«Quella spilla altro non ripete il concetto forte del nostro Pontefice, del mio Papa, che ci esorta a non avere paura - spiega don Nandino -. Qui serve uscire dalla paura, conoscere ciò che temiamo. Non dobbiamo perdere queste occasioni. Se i preti di oggi fanno politica? Guardi, la religione è il Vangelo. Un Vangelo che contiene cose forti, che possono disturbare. Sta a noi cristiani viverle. Anche a costo di disturbare». Nel frattempo, il telefono nella parrocchia della Resurrezione continua a squillare, e la bacheca di don Nandino si riempie di post.

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