21 settembre 2021 - 13:44

Zaia: «Un neonato con Covid è grave in terapia intensiva»

Stando alle prime informazioni la madre non sarebbe vaccinata e nelle ultime settimane di gravidanza era risultata positiva al coronavirus, fino a negativizzarsi

di Mauro Giordano

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Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia

Un neonato è ricoverato in gravi condizioni in una delle terapie intensive del Veneto. A dare la notizia è il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, durante la conferenza stampa di aggiornamento sull’emergenza Covid. Senza scendere nei dettagli per la delicatezza della situazione e la privacy, ha rivelato che la mamma, non vaccinata, era risultata positiva al Coronavirus, poi negativizzandosi. Ma evidentemente il virus aveva già contagiato il feto. «Inizialmente l’indicazione era quella di attendere prima di fare la vaccinazione alle gestanti - ha detto Zaia -, adesso invece stanno spingendo per la vaccinazione anche delle donne in gravidanza».

«Resto contrario all’obbligatorietà del vaccino, serve informazione»

«Io non sono per l’obbligatorietà del vaccino: che deve essere volontario, ma è pur vero che è necessario un dialogo con il cittadino - aggiunge Zaia - che deve essere informato correttamente, e invece, nonostante i miei tanti appelli ai governi che si sono succeduti durante l’epidemia, questa informazione finora non c’è stata».

La campagna con un milione di dosi per gli anziani

«Siamo pronti con un milione di dosi per gli anziani e le altre categorie come gli operatori sanitari - chiarisce Zaia -. La terza dose di vaccino deve essere pianificata con urgenza per i grandi vecchi, gli over 80, e poi bisogna scendere per fasce d’età. Gli scienziati dicono che nel tempo gli anticorpi si abbassano, penso così anche ai medici immunizzati nove mesi fa, che avranno un calo nella protezione. Non posiamo affrontare l’inverno con anziani e sanitari con copertura anticorpale bassa». Aggiungendo «magazzini della Regione ci sono un milione di dosi di Pfizer e Moderna, ma è necessario risolvere un “bug”: noi siamo pronti, ma chi ha cominciato con Astrazeneca, potrebbe chiedere la terza dose dello stesso siero, nonostante la vaccinazione eterologa sia stata avallata dal Cts. Il problema è che noi, per scelta, da due mesi non ne riceviamo più», ha spiegato .

La richiesta di grazie per Walter Onichini

«Il mio appello è al capo dello Stato, che so essere una persona sensibile, e chiedo che venga concessa la grazia a Walter Onichini». É l’appello lanciato dal governatore veneto a favore del macellaio padovano detenuto in carcere a Venezia per una condanna a 4 anni e 10 mesi per aver sparato ad un ladro, ferendolo, che stava tentando di rubargli l’auto nel giardino della sua abitazione. Il governatore ha sottolineato che l’unico fatto concreto è che «il ladro è libero e Onichini è in galera. Gli esprimo la mia totale vicinanza. Sarebbe il caso di guardare al perché è accaduto, penso che sia stato preso dal panico. Altri nella sua situazione sarebbero scappati, altri avrebbero preso il primo oggetto contundente per colpirlo. Bisogna riconoscergli le attenuanti». «Siamo il Paese dell’impunità e per andare in galera bisogna farla davvero grossa. Si valuti quantomeno di mandarlo ai domiciliari» ha concluso Zaia.

Le divisioni della Lega sul Green pass e il caso Donato

«La Lega è oggi un grande partito. E, Un grande partito è uno spaccato della società e non trovo quindi scandaloso che ci sia chi ha un’opinione diversa dalla mia. Non facciamo più le riunioni in una cabina telefonica, questo è un grande partito. Certo, che poi una sintesi va fatta», ha poi risposto Zaia rispondendo alle domande dei giornalisti in merito alle differenze di vedute interne alla Lega sul tema Green pass, e sull’addio dell’Europarlamentare Francesca Donato, secondo la quale la Lega sarebbe troppo allineata con le posizioni del premier Mario Draghi. E il governatore sull’europarlamentare ha poi risposto: «non so chi sia. Ma mi domando se sarebbe diventata parlamentare se non si fosse candidata con la Lega».

Tosi candidato a Verona? «Non mi risulta»

«Ad oggi non c’è nulla di ufficiale e per fare una scelta come questa bisogna che si convochi il Consiglio nazionale in Regione Veneto e si deliberi il nome del candidato del Comune come si fa sempre A me non risulta sia all’ordine del giorno questa cosa». ha infine detto Zaia sulla possibilità che l’ex sindaco di Verona, poi fuoriuscito dal Carroccio, Flavio Tosi, si candidi come sindaco di Verona con il sostegno della Lega. Zaia ha spiegato che «il commissario regionale, Alberto Stefani l’ha cassato e non poteva fare altro, ha fatto bene».

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