25 gennaio 2022 - 08:13

Quirinale, Carlo Nordio: «Io non sono degno meglio una donna liberale»

Ecco che cosa diceva l’ex magistrato prima di essere in corsa per diventare il successore di Mattarella. Casellati aspetta. Zaia: «Per lui ho un’ammirazione»

di Domenico Basso e Martina Zambon

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Carlo Nordio
Carlo Nordio

Di lui il governatore Luca Zaia dice: «Ho una grande ammirazione». La corsa al Quirinale attraversa anche due città del Veneto:Padova e Treviso. È qui che vivono Elisabetta Casellati, presidente del Senato, e Carlo Nordio, ex procuratore aggiunto a Venezia. Fino a qualche anno fa in comune avevano una sola cosa: le aule di giustizia. Oggi ad unirli è un’altra aula, quella dove sono iniziate le votazioni per eleggere il nuovo Capo dello Stato. Casellati e Nordio entrano cosi nel complesso «gioco» del Quirinale.

Il gradimento

Il nome della presidente del Senato gira da un po’ e girava nella ruota dei papabili anche nei giorni in cui Silvio Berlusconi cullava il sogno di poter salire sul Colle con la spinta di tutta la coalizione di centrodestra. Seconda carica dello Stato, posizionata in una delle Camere dove già in passato hanno preso il volo Pertini e Scalfaro. Oltre a questo gode del Fattore Donna che è sicuramente un buon viatico. Casellati però non piace molto a quel centrosinistra che la considera troppo berlusconiana e catalogabile, prima della nomina a presidente del Senato, nell’area dei «falchi». Un nome quindi che potrebbe non essere gradito nemmeno ai Cinque Stelle e forse ad una parte di Forza Italia.

L’assist di Giorgia Meloni

Il nome di Carlo Nordio è invece spuntato a sorpresa e a spenderlo è stata ufficialmente Giorgia Meloni che di fronte all’ipotesi di candidature esterne alla politica e di «alto profilo», lanciate dal centrosinistra, ha pensato che l’ex magistrato trevigiano potesse essere a sua volta un ottimo nome da mettere di fianco a quello di Elisabetta Belloni. Ma a parlare per primo di Nordio era stato, il 14 gennaio alla trasmissione «Accordi & Disaccordi» sul 9, Vittorio Feltri. Un endorsement che pochi devono aver compreso ma che poteva essere cavalcato con astuzia e lungimiranza dall’intero centrodestra e soprattutto da quella Lega che in più occasioni, soprattutto sui temi della sicurezza, della legittima difesa e della giustizia aveva bussato alla porta di Carlo Nordio per motivare alcune sue forti posizioni. Lontano dai partiti ma ben visto da tutto il centrodestra, l’ex magistrato gode di un ampio gradimento anche in altre aree politiche ed è considerato anche fuori dai palazzi una persona con grandi competenze.

La pagina Facebook

Un gradimento che aveva portato, parecchio tempo fa, qualche supporter a creare la pagina Facebook Carlo Nordio Presidente. E alla domanda se lui, Carlo Nordio, poteva essere un buon candidato alla presidenza pochi giorni dopo la nomina di Mario Draghi alla guida del governo, l’ex magistrato aveva risposto con una risata e con un «per l’amor di Dio». Aggiungendo poi da «vecchio chierichetto»: Domine non sum dignus. E pensare che Carlo Nordio da piccolo pensava di fare il chirurgo salvo poi doversi confrontare con un grave problema: la patofobia. Sarebbe stato incapace di confrontarsi con la sofferenza. Molto corteggiato dalla politica, soprattutto da quella di centrodestra, ha sempre rifiutato incarichi perché il suo mantra è che «un magistrato non deve fare politica, né prima, né durante, né dopo». La sua teoria è che «un magistrato le sue idee politiche le lascia da parte perché se non è così quando affronti inchieste legate alla politica poi la gente pensa che le decisioni che hai preso sono state fatte in funzione di una visibilità che poi ti porta a diventare politicamente importante».

Carica importantissima

La magistratura è stata il suo mondo ma un mondo di cui ha sempre rimarcato le lacune e le inadeguatezze: «La giustizia è sgangherata ai limiti della inefficienza». Quando a 70 anni è andato in pensione ha detto ai giovani colleghi: leggetevi un libro di Shakespeare in più e un libro di diritto in meno. Tra i sogni di Carlo Nordio bambino c’era anche quello di fare il direttore d’orchestra e oggi in qualche modo potrebbe diventarlo dirigendo l’Orchestra Italia. Ma Nordio che ama andare a cavallo, viaggiare, contemplare i paesaggi della Normandia sa che fare il Presidente della Repubblica gli ruberebbe il bello della vita. «Oggi il presidente ha una importanza è un ruolo molto diverso e più pregnante rispetto a quello originale – aveva spiegato dopo il giuramento di Draghi - Innanzitutto nomina alcuni giudici della Corte Costituzionale e oggi questo organismo è diventato quasi più importante del parlamento, poi se vuole può presiedere, come ha fatto Cossiga, il Consiglio superiore della magistratura e mettere in riga anche alcuni magistrati che fanno i discolacci e poi attraverso la moral suasion esercita una influenza che ai tempi di Einaudi non c’era e quindi la carica di presidente della Repubblica non è più quella di arbitro formale ma è una carica politica importantissima».

La donna liberale

Carlo Nordio già un anno fa aveva escluso che potesse essere Berlusconi a succedere a Mattarella: «Per le polemiche che ha scatenato e per ragioni anagrafiche credo sia difficile che il Parlamento converga su una persona fragile ancorché determinata e a volte ingiustamente perseguitata dalla giustizia». E quindi a chi rivolgersi? L’idea di Nordio era e forse resta quella di «una donna liberale». Si riferiva forse a Elisabetta Casellati? Questo resterà, per ora, un non detto.

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