20 marzo 2019 - 08:27

Verona, minacce agli hotel che ospitano il congresso pro-famiglia: «Questo è fascismo»

Sui social la lista nera degli alberghi da boicottare. Il presidente della cooperativa: «Accogliamo tutti senza pregiudizi»

di Matteo Sorio

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VERONA Il messaggio: facciamo solo il nostro lavoro. «Siamo anche noi nella “lista nera” degli alberghi da boicottare ed è fascista pensare che le mie idee dipendano da chi ospito», riflette amareggiato Enrico Perbellini, presidente della Cooperativa Albergatori Veronesi. «A qualche albergatore sono arrivate minacce, anche telefoniche, che abbiamo decisamente respinto al mittente: accogliamo i nostri clienti senza alcun tipo di pregiudiziale», gli va dietro Giulio Cavara, presidente dell’Associazione Albergatori di Confcommercio Verona.

Verona dall’alto e la locandina dell’evento
Verona dall’alto e la locandina dell’evento

La campagna

Nel bailamme legato al XIII Congresso internazionale delle famiglie, in programma in Gran Guardia da venerdì 29 a domenica 31 marzo, entra adesso anche la voce degli albergatori titolari di strutture convenzionate con l’evento: gli stessi albergatori su cui è stata lanciata una campagna di boicottaggio via social non solo in vista del Congresso «ma anche delle vacanze pasquali», a lanciarla quel movimento trans femminista «Assemblea 17 dicembre» che, seguito dalle comunità Lgbt, parla di «evento internazionale contro le donne, contro gay, lesbiche e trans e contro le libere soggettività e per sostenere un’unica famiglia, quella “naturale”».

Gay friendly

Titolare dell’Hotel Verona di Corso Porta Nuova, Perbellini dice: «Mi sembra ci sia molta ignoranza, purtroppo. Se si cercano su internet gli hotel “gay friendly” ne compaiono tanti presenti in quella stessa lista, allora va bene quando siamo “gay friendly” e non va bene quando arrivano clienti con altre idee? Gli stessi miei bisnonni accoglievano i partigiani: nel 2004 il Circolo Pink organizzò una ciclo-pedalata della Resistenza, l’Hotel Verona fu citato e li ospitammo. Ora lo stesso Pink partecipa alla diffusione di quella lista». Secondo Perbellini, «qui non si mette in discussione il diritto di dissentire, ch’è legittimo. Mi sembra che la maggior parte del mondo delle famiglie, in generale, sia contraria alla discriminazione dei gay e io stesso posso essere d’accordo su alcune critiche legate ai relatori del Congresso, vedi anche chi afferma concetti come l’inferiorità della donna. Ma dare alloggio è un’altra cosa. Ci sono persone che lavorano nel mio albergo, a loro cosa dovrei dire?». È la stessa linea di Cavara: «Noi svolgiamo il nostro lavoro in modo professionale con chiunque arriva da noi senza alcun tipo di ideologia, a prescindere da idee politiche, religione, razza». «Noi come i neri ai tempi della segregazione», dicono gli organizzatori della tre giorni veronese Antonio Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vicepresidente del congresso, per cui « la responsabilità di questo gioco al massacro è della politica, del M5s e del Pd» che hanno avvelenato il clima «alimentando un odio folle. La libertà di opinione in Italia è gravemente sotto attacco».

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