7 maggio 2019 - 16:09

Calcio e razzismo, Fernandes: «Brutti episodi quando giocavo al Chievo»

Il centrocampista dell’Eintracht Francoforte ricorda di quando nel 2011 gli rigarono l’auto o gli lasciarono brutti ricordi davanti a casa. «Ma anche qui in Germania non è tutto rose e fiori»

di Dimitri Canello

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Gelson Fernandes con la maglia del Chievo (archivio)
Gelson Fernandes con la maglia del Chievo (archivio)

VERONA Una vicenda già raccontata dal Corriere del Veneto nel 2011 e che adesso torna prepotentemente di stretta attualità con nuovi, inquietanti, particolari. Il centrocampista dell’Eintracht Francoforte Gelson Fernandes racconta, a distanza di otto anni dagli episodi denunciati, di aver vissuto dei momenti drammatici a Verona, quando indossava la maglia del Chievo: «In Italia mi sono successe cose brutte: quando stavo al Chievo — rivela Fernandes — qualcuno mi rigò la macchina scrivendo ‘negro’ sullo sportello e spaccandomi il finestrino. Qualcun altro mi defecò davanti alla porta di casa. Dissi alla mia compagna di andare in Svizzera per non farle più vivere questi episodi terribili. Sono cose nelle quali nessuno si vorrebbe mai imbattere». Una situazione, questa, che non pare essere del tutto alle spalle neppure in Germania, dove Fernandes si è stabilito da qualche tempo: «Dopo l’espulsione che rimediai l’anno scorso nella semifinale di Coppa di Germania contro lo Schalke — ricorda l’ex Chievo — mi scrissero cose terribili sui social: ‘sei figlio delle scimmie, spero che qualcuno interrompa la tua carriera. Non sei veramente svizzero, sei un profugo. Un maledetto profugo’. Queste cose purtroppo accadono».

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