21 agosto 2018 - 17:11

Santander, il Bologna ha già fretta. El Ropero non avrà il tempo di Cruz per emergere

Il paraguaiano ha deluso alla prima da titolare contro la Spal, ma serve che cresca e renda subito

di Claudio Beneforti

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BOLOGNA - Alle origini di una sconfitta meritata che fa tremendamente male. Meritata sì, perché se da una parte Kurtic ha trovato il gol della vita, da un’altra la Spal è stata un po’ più tutto del Bologna: più brillante, più ordinata anche nel palleggio avendo meccanismi collaudati nel tempo, più squadra in tutte e due le fasi del gioco. E anche più fortunata, palo e pallone in rete per Kurtic, palo e pallone in campo per Helander. Perché questo schiaffone fa male è facile da capire, avendo frantumato un entusiasmo per certi versi esagerato e incomprensibile.

Assenti ingiustificati

Non è che un Bologna tanto scialbo dovevamo aspettarcelo, questo no, perché sono mancati all’appello giocatori che dovrebbero essere certezze come Poli, Pulgar e Dzemaili, ma va anche sottolineato come quello che è successo in attacco doveva essere messo in preventivo, perché già contro il Padova il Bologna aveva evidenziato le sue difficoltà sia nella finalizzazione che nella conclusione. Poi contro il Padova il gol prima o poi lo trovi alla luce dello spessore limitato del tuo dirimpettaio, contro la Spal no, nonostante la squadra di Semplici abbia giocato una partita normale.

Punta fantasma

Le dolenti note riguardano l’attacco, dicevamo. O meglio Federico Santander, non certo Palacio che fino a quando ha avuto una piccola dose di energia nelle gambe ha tenuto in ansia da solo la difesa della Spal. In pratica, alla Spal è stato sufficiente farsi sentire sia con le buone che con le cattive con l’argentino per poter vivere di rendita davanti a Gomis. Nel calcio ci sono verità non scritte che sono vangelo, una di queste è che una squadra gioca bene a calcio se glielo consente la sua prima punta. Figuratevi cosa può accadere quando la prima punta è come se non ci fosse, perché domenica notte Santander è stato impresentabile.

Gli avversari ringraziano

Inzaghi lo aveva preferito a Falcinelli per dare un punto di riferimento alla sua squadra aspettandosi una Spal chiusa, all’atto pratico il paraguaiano è diventato un punto di riferimento solo per gli avversari. Facciamo da subito un discorso chiaro, per evitare equivoci: c’è da sperare che Santander trovi una buona condizione fisica e si cali nel nostro calcio entro tempi brevi (e non come accadde a Julio Cruz che ci mise addirittura un campionato), altrimenti per il Bologna saranno dolori. Perché se Santander è questo lo scenario che dovrà vivere la squadra di Inzaghi è poco confortante, nel senso che dovrà lottare seriamente per evitare la serie B, probabilmente fino alle ultimissime giornate. Una sua crescita si porterebbe dietro anche il resto del reparto, al momento «orfano» di Destro, e non è solo una questione di gol da segnare.

L’irraggiungibile Inglese

I capi rossoblù sono convinti di aver acquistato un attaccante di statura internazionale. Bene, ne prendiamo atto, ma con il senno del prima abbiamo sempre detto che avremmo preferito Inglese. Che sembrava irraggiungibile a sentire quelli del Bologna ma che poi ha preso il ds Faggiano per il Parma neopromosso.

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