16 gennaio 2019 - 15:53

Rimini, sequestrato arsenale di armi della seconda guerra mondiale: 3 arresti

I carabinieri scoprono in casa dei tre trecento armi da guerra, tra bombe a mano, mitragliatrici, pistole, fucili, baionette, mortai e addirittura un secchio riempito con 5 chili di tritolo

di Enea Conti

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Le armi sequestrate
Le armi sequestrate

Trecento armi da guerra, tra bombe a mano, mitragliatrici, pistole, fucili, baionette, mortai e addirittura un secchio riempito con 5 chili di tritolo. Il tutto risalente alla Seconda Guerra Mondiale in alcuni casi addirittura alla Grande Guerra terminata nel 1918. Eccoli i numeri del maxi sequestro effettuato tra le giornate di lunedì 14 e martedì 15 gennaio dai Carabinieri di Riccione e Montefiore Conca con l’ausilio dei Carabinieri in un due case distanti tra loro del piccolo comune collinare del riccionese, dove è stato rinvenuto un vero e proprio arsenale. Una «Santa Barbara» impressionante detenuta da un muratore di 51 anni, Roberto Muccini, un operaio di 57 anni, Corrado Monti e dal fratello 61enne Fabio, arrestati dai militari per detenzione illegale di armi e munizioni. Le perquisizioni sono avvenute tra lunedì e martedì nell’ambito dell’inchiesta ribattezzata “Linea Gotica”. In particolare gli arresti e i sequestri di lunedì ai danni del muratore e dell’operaio sono avvenuti nell’ambito di due perquisizioni diverse, mentre l’arsenale di Fabio Monti è stato rinvenuto nella sua abitazione nelle immediate vicinanze di quella del fratello.

La linea gotica

Durante la Seconda Guerra Mondiale, in particolare tra il 1943 e il 1944, il riminese era una zona di guerra in cui si scontrarono a più riprese, nel corso di battaglie cruente e distruttive, i battaglioni alleati e quelli tedeschi. Impressionante il numero dei bombardamenti che colpì l’area meridionale della Riviera Romagnola. Del resto proprio del riminese partiva la Linea Gotica. Si combatteva anche a terra in collina e alle pendici dei monti. Un’eredità con cui ancora oggi il territorio da una parte per via le numerose bombe rinvenute nei cantieri e dall’altra per lo sporadico ritrovamento di armi e munizioni. In questa direzione il maxi-sequestro rappresenta comunque un avvenimento inedito per via del gran numero di oggetti rinvenuti. Armi vecchie ma ben conservate Nei dettagli, alcune pistole risultano essere ben oliate, motivo per cui i militari dell’Arma hanno ben ragione di pensare che molte delle armi rinvenute siano perfettamente funzionanti, tanto che saranno inviate nelle prossime ore agli artificieri di Bologna per tutte le verifiche necessarie ad appurare l’effettivo stato di conservazione e a mettere in sicurezza il materiale sequestrato.

Munizioni nuove di zecca

Le indagini proseguono a ritmo serrato con l’obiettivo di scoprire se gli arsenali custodissero armi destinate a essere immesse sul mercato per fare gola a «collezionisti» o se dietro la «santabarbara» di Romagna ci sia addirittura dell’altro. Tra gli oggetti sequestrati infatti risultano munizioni di ultima generazione che hanno decisamente poco a che fare con il collezionismo. Anche su questo mistero i Carabinieri cercheranno di fare chiarezza e in ultimo non è escluso che a Montefiore Conca vi siano altri casolari sfruttati come deposito di armi da guerra.

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