10 maggio 2019 - 10:42

Guardia giurata uccisa nell’area di sosta

L’uomo, 51 anni, viveva a Bologna. È stato trovato in un parcheggio dell’A1 usato per incontri sessuali Sulla testa una profonda ferita. Si indaga per omicidio, la lente sugli ultimi contatti della vittima

di Mauro Giordano

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Una piazzola di sosta
Una piazzola di sosta

Una ferita molto profonda alla testa, sulla quale solo l’autopsia potrà provare a fare completa chiarezza. Gli esami medico legali dovranno spiegare se il colpo che ha ucciso Angelo Gabriele Scalea, 51enne addetto alla vigilanza nato in Svizzera ma residente da anni a Bologna, sia stato inferto direttamente dal suo assassino o se può invece essere stato provocato dalla caduta da un camion, in seguito a una violenta spinta ricevuta forse dopo un incontro a sfondo sessuale finito male.

Il ritrovamento del corpo

Il corpo è stato trovato in un’area di sosta lungo l’autostrada A1, all’altezza di Castelfranco Emilia, in corsia nord: un punto conosciuto perché considerata zona di prostituzione, anche omosessuale. Giovedì, in tarda serata, è stato un camionista ad accorgersi del cadavere sull’asfalto e ha lanciato immediatamente l’allarme. Si indaga per omicidio e la pista più battuta dalla squadra Mobile di Modena è che quel colpo letale si stato sferrato da qualcuno, anche se ieri il procuratore capo di Modena, Paolo Giovagnoli, ha voluto lasciare aperta un’altra ipotesi. «Probabilmente — ha spiegato Giovagnoli — si tratta di una vicenda legata alla sfera di incontri ma le indagini sono ora in corso. Per quanto riguarda l’ipotesi di reato non si può parlare con certezza assoluta di omicidio volontario: sarà l’autopsia a stabilire l’entità della ferita svelando quindi la dinamica. Parliamo di un solo colpo alla testa: allo stato attuale potrebbe anche essere ipotizzata una caduta accidentale dall’alto. Quindi presumibilmente dalla cabina di un camion, gli accertamenti vanno avanti in modo spedito». Dunque non è esclusa l’ipotesi di un omicidio preterintenzionale.

Nessuna telecamera nella piazzola

Nella piazzola non ci sono telecamere, ma la polizia sta già incrociando i dati e i filmati degli altri occhi elettronici installati nelle vicinanze e lungo il percorso. «Stiamo provando a identificare le persone presenti nell’area di sosta — ha aggiunto Giovagnoli —. Vaglieremo le telecamere di quel tratto. Si tratta di un’operazione che richiederà un po’ di tempo. Quello che sembra accertato è che il decesso sia avvenuto pochi minuti prima della scoperta dell’uomo a terra».

Si scava nella vita dell’uomo

Scalea viveva in un appartamento in via Po insieme a due coinquilini, entrambi militari dell’esercito e in questi giorni assenti da casa per le ferie. Ieri la notizia ha sconvolto i vicini dell’uomo, che lo conoscevano da poco e soprattutto per il suo mestiere. «Viveva qui da cinque anni, in affitto con quelle alte due persone — racconta una signora —. Ho presente chi sia perché lo vedevo sempre in divisa, faceva la guardia giurata e ogni tanto capitava di scambiarci qualche parola». In zona tutti hanno presente il 51enne per la sua divisa da addetto alla sicurezza, che lo aveva visto prendere servizio in diverse attività in città. Tra quelle dove recentemente sembrava essere più presente c’è l’ipermercato Esselunga all’angolo tra via Guelfa e viale Lenin. «Io lo ricordo spesso nel negozio Louis Vuitton di Galleria Cavour», spiega un’altra conoscente. Nel punto vendita del tempio del lusso bolognese confermano che fino all’anno scorso era stato spesso in servizio lì. «Ma poi abbiamo cambiato agenzia e quindi non lo abbiamo più visto». aggiunge una commessa del negozio.

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