17 maggio 2018 - 09:45

L’Emilia nel «contratto» M5S-Lega: autonomia, vaccini, moschee

Gli effetti locali dell’accordo di governo. Molte proposte preoccupano viale Aldo Moro e gli enti locali. Tra i temi in sospeso le opere pubbliche (vedi Passante)

di Olivio Romanini

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BOLOGNA - «Starebbero davvero pensando di chiedere alla Bce di cancellare 250 miliardi di euro di debito? Siamo su Scherzi a parte? Bevuto troppo?». A caldo, il governatore dell’Emilia, Stefano Bonaccini, dopo la prima lettura del contratto di governo tra Lega e Movimento Cinque Stelle, non aveva preso troppo sul serio gli impegni del futuro governo. Ma a leggere bene tutte le pagine del contratto per un possibile esecutivo tra la Lega e i Cinque Stelle ci sono anche notizie positive per l’Emilia, la più importante è il riconoscimento dell’autonomia regionale, un iter avviato dal governatore sul finale della scorsa legislatura e che è volto a portare in viale Aldo Moro nuove funzioni e soprattutto nuove risorse. «Sotto il profilo del regionalismo — si legge nella bozza del contratto che circola in queste ore — l’impegno sarà quello di porre come questione prioritaria nell’agenda del governo, l’ottenimento, per tutte le Regioni che lo richiedono maggiore autonomia, in attuazione dell’articolo 116 della Costituzione, portando a termine le trattative tra governo e Regioni attualmente aperte».

Autonomia

Parole che sicuramente soddisfano il presidente della Regione che è anche presidente della Conferenza delle regioni. «Il riconoscimento delle ulteriori competenze — si legge in un altro passaggio del contratto — dovrà essere accompagnato dal trasferimento delle risorse necessarie per un autonomo esercizio delle stesse». Più in generale Lega e Movimento Cinque Stelle si impegnano «a dare più forza alle regioni» e a realizzare una struttura a «geometria variabile». Naturalmente si possono nutrire perplessità sulla tenuta nazionale di un disegno di questo tipo ma non c’è dubbio che per l’Emilia siano parole positive. Tanto più che c’è pure l’impegno a non tagliare più un euro agli enti locali.

«Chiusura delle moschee»

Ma potrebbe avere pesanti ripercussioni sull’Emilia anche un altro punto del contratto molto più ambiguo e tutto da interpretare. Nel testo si prevede, testualmente «la chiusura delle moschee e delle associazioni islamiche radicali». In Emilia c’è la moschea grande di Ravenna ma ci sono tantissimi posti di preghiera e qui bisogna capire che cosa intendano davvero fare i vincitori delle elezioni. Detta così sembra una cosa che, Costituzione alla mano, semplicemente non si può fare.

Il blocco delle opere pubbliche

C’è poi un altro tema che potrebbe essere pericolosissimo per l’Emilia ed è un tema caro ai Cinque Stelle e di cui si è parlato in molte trasmissioni ma che alla fine non è stato inserito nel contratto: il blocco delle opere pubbliche. Il Movimento è contrario, tanto per fare qualche esempio, alla realizzazione del Passante autostradale Nord a Bologna ( su questa partita si batte anche la Lega) e non è favorevole alla realizzazione della Cispadana. Il problema si è posto anche in altre regioni dove invece la Lega vuole portare a casa le opere già messe in campo.

Vaccini e nuova disciplina

Ma c’è un argomento che è stato inserito nell’ultima bozza del contratto non ancora pubblica e che potrebbe cambiare di molte le cose in Emilia e che sicuramente, per usare un eufemismo, non piacerà al governatore Bonaccini: una nuova disciplina per i vaccini. Non ci sono indicazioni ma c’è un progetto di legge già presentato in Parlamento dalla Lega che mira a eliminare la documentazione vaccinale come requisito di accesso a scuola e la decadenza dall’iscrizione al nido e alla scuola dell’infanzia in sostanza mira a eliminare la documentazione vaccinale come requisito di accesso a scuola e la decadenza dall’iscrizione al nido e alla scuola dell’infanzia, il cuore della normativa nazionale. Una normativa che a suo tempo aveva anticipato la Regione Emilia-Romagna. Il contratto, come si è visto in questi giorni, è oggetto di frequenti revisioni ma basterà la conferma della metà di quello che c’è scritto per aprire molti fronti: anche in Emilia.

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