25 settembre 2018 - 09:35

Pd a Bologna: un vice segretario e (almeno) tre donne, il rebus successione

di Francesco Rosano

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Nel primo pomeriggio di lunedì «la rivoluzione di settembre di via Rivani», come l’ha già battezzata un autorevole dirigente del Pd, sembrava già finita. Un vice (Luigi Tosiani) al posto del segretario (Francesco Critelli) con lo scopo di traghettare il partito bolognese verso una nuova fase: un periodo di transizione che potrebbe però durare fino al 2021, cioè fino alla fine del mandato «ereditato» da Critelli. Una soluzione ponte, indicata dall’ala renziana che fa riferimento a Marco Lombardo e Luca Rizzo Nervo e sottoscritta dall’inossidabile tandem Andrea De Maria-Gianluca Benamati, che è arrivata proprio da quell’asse trasversale (tra minoranza e maggioranza dello scorso congresso) che ha di fatto messo in stato di accusa Critelli per il suo doppio ruolo di segretario-parlamentare fino a ottenerne le dimissioni con un documento che avrebbe già incassato 280 firma dell’assemblea democratica sulle 400 totali.

Isabella Conti, Marilena Fabbri, Luisa Guidone e Luigi Tosiani
Isabella Conti, Marilena Fabbri, Luisa Guidone e Luigi Tosiani

Il segretario e i fedelissimi

Sembrava tutto fatto, per l’appunto, replicando in salsa bolognese la staffetta Renzi-Martina vista al Nazareno. Ma il segretario dimissionario ha deciso di resistere insieme ai suoi fedelissimi, aprendo una guerra di nervi e di logoramento che adesso rischi di durare a lungo. Innanzitutto tenendo in campo l’ipotesi di un segretario donna o addirittura «una figura terza» che guardi alla società civile. Suggestioni di civismo a parte, i nomi femminili che si rincorrono in queste ore di telefonate tra i dem sono almeno quattro. In primis quello del sindaco di San Lazzaro Isabella Conti, che è stata molto vicina a Critelli un anno fa nel suo percorso verso il bis alla guida della Federazione bolognese. Poi ci sono quelli di ex parlamentari come Marilena Fabbri e Donata Lenzi. E infine la presidente del Consiglio Comunale Luisa Guidone, che ha alle spalle anni di militanza politica a fianco di Critelli fin dai tempi dell’università. Qualcuno ha fatto circolare anche il nome di Francesca Puglisi, che ha voluto subito mettere in chiaro di non essere a disposizione: «Quella della donna segretario, dopo che la presenza femminile è stata massacrata dalle candidature per il Parlamento, mi sembra una manfrina ridicola». Lenzi, invece, è meno netta: «Non ne sapevo niente. Però posso dire che anche se non ero d’accordo con il suo doppio incarico non ho firmato il documento contro Francesco, non mi sembrava brillantissimo in questa fase del partito aprire nuove faide».

La nomina di Tosiani

Fatto sta che Critelli e i suoi fedelissimi sono convinti di poter racimolare fino a 192 delegati in assemblea attorno alla loro proposta di candidatura, con l’obiettivo di logorare la nomina di Tosiani a segretario, che sulla carta potrebbe contare sulle circa 280 sottoscrizioni del documento contro il doppio incarico di Critelli. Il segretario dimissionario, insomma, vuole provare a scoprire le carte dei suoi avversari. Se nessuno risulterà vincente prima dell’assemblea potrebbe rilanciare con una nuova proposta «unitaria» in una seconda fase e, in assenza di quella, andare alla conta vera al congresso, che si dovrebbe però svolgere all’inizio del prossimo anno. Fondamentali, da questo punto di vista, saranno le tempistiche. Il fronte che sostiene Tosiani conta che l’assemblea provinciale del Pd venga convocata entro dieci giorni. Critelli ha parlato di «tempi congrui compatibilmente con gli impegni locali e nazionale». La guerra di nervi è appena iniziata.

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