26 settembre 2018 - 11:20

Nel Pd ora è muro contro muro. Critelli più isolato, Tosiani avanza

Salgono le quotazioni del vicesegretario, ma il dimissionario punta altrove

di Francesco Rosano

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BOLOGNA Non si ferma il muro contro muro nel Partito Democratico bolognese per la successione al segretario Francesco Critelli, dimissionario dopo essere finito nel mirino di un asse trasversale all’interno del partito a causa del suo doppio incarico (segretario provinciale e parlamentare dalle elezioni del 4 marzo) e della gestione del partito negli ultimi mesi, tra Festa dell’Unità (in fiera) in rosso e circoli in difficoltà (o addirittura a rischio chiusura). Martedì una nuova sfilza di dichiarazioni, provenienti anche da esponenti fino a poco tempo fa vicini a Critelli, ha spinto ancora più in avanti la candidatura a segretario di Luigi Tosiani, finora numero due dello stesso segretario in Via Rivani. Il quale però resta determinato a non cedere ed è pronto ad andare allo scontro in assemblea sostenendo una candidatura femminile.

Le trattative

Le diplomazie tra gli schieramenti sono già al lavoro all ricerca di un «accordo ampio». Ma intanto da Roma il Pd nazionale inizia a guardare con preoccupazione alla situazione sotto le Due Torri. E non è escluso un commissariamento se la situazione dovesse precipitare ulteriormente. A favore della candidatura a segretario di Tosiani, tutt’ora osteggiata da Critelli e dai suoi fedelissimi, martedì sono scesi in campo il sindaco, due consigliere comunali (Isabella Angiuli e Raffaele Persiano) e un sindaco (Daniele Ruscigno, della Valsamoggia). Angiuli, che è anche segretario del circolo Murri, è stata la più dura contro Critelli. «Le sue dimissioni sono un atto dovuto che sarebbe dovuto arrivare già al momento della sua candidatura in Parlamento», sostiene Angiuli, che denuncia come i circoli siano stati abbandonati dalla Federazione nei difficili rapporti con i proprietari della Fondazione Duemila. «Come segretario di circolo mi è stato fatto capire che avrei dovuto avviare trattative individuali, senza la mediazione del partito, anzi azzoppata da una situazione inerente il pagamento degli affitti delle vecchie sezioni». Meno diretto, ma altrettanto duro, il sindaco Daniele Ruscigno: «Tosiani troverebbe molti consensi dal territorio che in questi ultimi tempi è stato praticamente abbandonato». A Persiano, un tempo fedelissimo di Critelli e oggi schierato con il fronte che ha spinto per le sue dimissioni, tocca invece un ruolo più di mediazione. Il giudizio sull’operato del segretario dimissionario e del suo gruppo dirigente «è positivo», scrive il consigliere comunale, convinto però che la soluzione unitaria sia già in campo: «Chi meglio di Tosiani, scelto proprio da Critelli, può portare avanti quello che finora è stato fatto?».

I movimenti

Una tesi che Persiano ha portato martedì in Viale Aldo Moro, dove ha incontrato il capogruppo in Regione del Pd Stefano Caliandro. Ancora legato a Critelli, il capogruppo in Regione si sarebbe impegnato nel tentativo di trovare una soluzione unitaria. Abbastanza perché lo schieramento che sostiene Tosiani, che comprende grandi elettori come Andrea De Maria, Marco Lombardo e Luca Rizzo Nervo, consideri di aver conquistato anche il capogruppo dem in Regione. Si vedrà. Di certo Critelli e i suoi fedelissimi restano fermi sulla loro posizione: finché in campo ci sarà Tosiani sono pronti ad andare allo scontro sostenendo in assemblea una donna (ieri si è sfilata Isabella Conti, ma restano nel totonomi Donata Lenzi e Marilena Fabbri). Stando alle parole della presidente, Stefania Del Buono, l’assemblea del Pd potrebbe però non arrivare prima di novembre. Così Critelli avrebbe più tempo per cercare una soluzione unitaria che non si chiami Tosiani. Ieri è circolato tra gl altri il nome di Federica Mazzoni. Sempre che il filo delle trattative non si strappi prima e qualcuno, magari con una raccolta firme tra i 400 delegati, chieda prima l’assise.

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