13 febbraio 2019 - 09:07

Bologna, torna Grillo: attacca i Dem e il Passante, ma viene contestato dai No Vax

La protesta costringe il comico a chiudere prima lo spettacolo. Durante lo show torna sulle elezioni in Abruzzo: «Com’è andata in Abruzzo? Sto usando il Maalox con la vaselina»

di Francesco Rosano

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L’esposizione dello striscione contro Grillo da parte di un gruppo di No Vax
L’esposizione dello striscione contro Grillo da parte di un gruppo di No Vax

Serata amara per Beppe Grillo a Bologna: la contestazione di un gruppo di No Vax lo ha costretto a chiudere prima il suo spettacolo. «Ascolta i nomi dei ragazzi morti per il vaccino: Grillo ci hai traditi», gli hanno urlato dalla piccionaia i contestatori no vax, che si sono definiti «genitori preoccupati per la libertà di scelta». Nel mirino dei loro slogan anche il ministro Giulia Grillo e il patto no vax con il virologo Roberto Burioni. Sullo striscione, srotolato tra i fischi del pubblico che non ha gradito l’interruzione, la scritta «Libertà di scelta. I morti da vaccino esistono: Grillo dimissioni subito». Il comico genovese, in un primo momento, ha provato a replicare a un contestatore arrivato sotto il palco: «Ma dimettermi da che? Io rispetto il tuo punto di vista, ma essere contradditori ti porta alla verità perché l’universo è contraddittorio. Uno scenziato pone delle domande, non dà delle risposte. Il dubbio è sempre nella scienza. Sui vaccini ci sarà stato qualche caso, ma togliere o proibire è una scelta politica non una questione scientifica. Se non siete d’accordo non votatelo», ha detto riferendosi a M5S. Ma la contestazione non si è fermata e così Grillo ha lasciato il palco in anticipo dopo un ultimo sfogo: «Non sono il capo politico di nessuno, non venite a menarmela con quello che ho fatto per questo Paese».

Beppe Grillo lascia il palcoscenico del teatro concludendo in anticipo il suo spettacolo
Beppe Grillo lascia il palcoscenico del teatro concludendo in anticipo il suo spettacolo

Lo spettacolo

Qualcuno tra gli spettatori lo considera ormai come un padre nobile: «Quello che doveva fare lo ha già fatto». Qualcun altro vorrebbe che tornasse in prima linea per il bene del Movimento 5 Stelle. «Perché Beppe è Grillo e in tempi come questi ci vuole uno con la sua forza comunicativa, basta vedere come sta andando Salvini...». Di certo lui, il comico genovese che ha rivoluzionato la politica italiana, non ha perso la voglia di fustigare l’Italia e la politica da un paco.

Pienone

Gli oltre 950 posti del Teatro dele Celebrazioni sono quasi tutti pieni (fan, simpatizzanti, pentastellati doc come Massimo Bugani) quando la voce di Grillo risuona in sala dagli altoparlanti. «Dovreste per cortesia tenere accesi i cellulari e collegarvi a Wikipedia o Google per capire se sto mentendo o no. Questo non è uno spettacolo - avverte Grillo - ma sono tutte le mie paranoie che verranno fuori in questa città, che è stata la responsabile di tutto!». Risate, applausi. Poi una musica di Sergio Leone accompagna la sua apparizione sul palco, arredato solo da un letto: lo spettacolo si chiama «Insomnia (Ora dormo!)», d’altronde.

Bologna città del «V-day»

«Questa città è stata la partenza di una cosa, il grande vaffanculo mondiale è partito da qua - dice con tono quasi sentimentale Grillo - dai nostri cuori nella piazza di Bologna». Ma dal V-Day ne è passata di acqua sotto i ponti. E così gli interrogativi sono cambiati. «Adesso il mio problema è con chi me la prendo ora che stiamo al governo? Mi accuseranno di essere un comico di regime, come faccio?». Accusa verosimile, visto che l’obbiettivo delle sue bordate non è mai il governo Lega-M5S. «In questo Paese c’è un’ignoranza di ritorno, non si capisce più niente», accusa Grillo, volando da Sanremo al Pd con leggerezza confusionaria. «Il Pd si è disintegrato da solo perché è barboso, non ha senso umorismo. Ha messo Martina - scherza Grillo- che è il maggiordomo della Famiglia Addams. Non sanno narrare». Salta da un argomento all’altro, ma gli obiettivi sono sempre chiarissimi. Uno spettatore tossisce. «È quella la democrazia, è il tuo catarro. E ce ne avrai sempre di più se farete il Passante con 10 milioni di auto in un anno».

La disfatta in Abruzzo

Ha letto i giornali; Grillo. Anche quelli nazionali, con le cronache della disfatta in Abruzzo. «Sto usando il Maalox con la vaselina per la questione dell’Abruzzo. Gli abruzzesi hanno fatto la loro scelta, chiedo solo che ci diano indietro 700 mila euro che gli abbiamo dato l’anno scorso, le 4 ambulanze e lo spazzaneve. Ho ragione?». Ma stavolta gli applausi sono meno convinti.

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