28 marzo 2019 - 13:43

M5S, la carica dei 180 per una poltrona da europarlamentare

Solo 27 le donne dalla regione, c’è anche un docente Unibo

di Beppe Persichella

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Il simbolo M5S
Il simbolo M5S

BOLOGNA Eccola la carica dei 180 aspiranti emiliano romagnoli del Movimento 5 Stelle (su un totale di 2.600 a livello nazionale), in corsa per un posto al Parlamento europeo in vista delle elezioni del 26 maggio. Tanti profili, se si considera che il M5s alle Europee di cinque anni fa, con il 21,16% di voti, riuscì a eleggere nella circoscrizione del Nord-Est (oltre all’Emilia, comprende Veneto, Trentino e Friuli) tre europarlamentari: Marco Zullo, David Borrelli e Marco Affronte (questi ultimi hanno poi abbandonato il M5S). Anche in questa occasione, a metterci la faccia sono per lo più attivisti locali, diversi consiglieri comunali arrivati a fine mandato, impiegati e pure prof universitari. E poi, come tradizione dei 5 Stelle, tanti nomi che dicono poco o nulla al grande pubblico. I profili degli aspiranti candidati sono consultabili nel lungo elenco accessibile agli iscritti della piattaforma Rousseau. In ossequio al nuovo «sistema dei meriti», le candidature sono ordinate in base a chi possiede più «bollini», al massimo nove, che vanno dalla formazione alla partecipazione alla vita politica del Movimento, dal curriculum alle eventuali eccellenze che possono riguardare il lavoro o gli studi. Non tutti gli aspiranti arriveranno al voto degli iscritti previsto nei prossimi giorni, perché la base può inviare segnalazioni alla piattaforma e in caso di referenze negative potrebbero scattare le esclusioni.

Il più giovane candidato

Il più giovane ha 29 anni, il più anziano 76. La presenza maschile nelle candidature è schiacciante, 153 uomini contro 27 donne. Sono 51 gli aspiranti europarlamentari tra Bologna e provincia. Veniamo dunque ai nomi. I primi della lista sono due emiliani. Il numero uno è Claudio Fochi, 62 anni, consigliere comunale uscente a Ferrara; la seconda è Tiziana Cipriani, anche lei consigliera comunale a fine mandato a Bomporto (Modena). Seguono Vincenzo Maiello (31 anni, Cesena) e Alessandra Guatteri, consigliera comunale di Reggio Emilia. E poi ancora altri eletti in scadenza in piccoli Comuni sia dell’Emilia che della Romagna, mentre per trovare il primo bolognese bisogna arrivare alla nona posizione con Roberto Dipaola, 46 anni, consulente informatico e attivista del Movimento in città.

Dall’area metropolitana

A collezionare come lui più bollini, sotto le Torri compare anche il bolognese Francesco Biancucci, 51 anni, impiegato di banca, e il docente del dipartimento di Veterinaria dell’Alma Mater Marcello Trevisani (59 anni). Tra i nomi che arrivano dall’area metropolitana bolognese ce n’è uno molto conosciuto nel giro degli attivisti locali: è quello di Ricky Salvatore Lantino, avvocato specializzato in diritto tributario («Le 1000 tasse degli italiani», il suo ultimo libro), socio in passato di alcuni dei più grandi studi tributari e legali italiani e internazionali, vicino a Beppe Grillo e qui in regione molto ascoltato dal capogruppo di Palazzo d’Accursio Massimo Bugani.

La circoscrizione del Nord-Est

Ma il Movimento dell’Emilia-Romagna esporta anche alcuni suoi esponenti al di fuori della circoscrizione del Nord-Est, come l’animalista Paolo Bernini da Cento, già deputato durante la scorsa legislatura, noto per le sue teorie sui microchip nel corpo umano. Dopo la bocciatura alle ultime parlamentarie, ci riprova ma questa volta in Campania, forte anche del sostegno del gruppo «Attivisti animalisti M5S». Tornando in regione, non mancano alcune curiosità. È il caso della romagnola Eleonora Renzi, che però non ha alcuna parentela con l’ex leader del Pd, e di Alessandro Di Battista dall’hinterland bolognese. Così se quello più celebre dovesse rispondere con un no all’appello di Luigi Di Maio a scendere in campo per le Europee, il M5S può sempre contare su quest’altro «Dibba»: un signore di mezza età di Casalecchio di Reno.

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