19 giugno 2018 - 11:33

Pisa, maxi rissa tra extracomunitari
Ferito il gestore di un locale:
«Mi hanno preso a bottigliate»

Ferito il titolare di un locale intervenuto per separare i contendenti. Ora è ricoverato in ospedale. Il caos per il controllo dello spaccio. Salvini: «Tolleranza zero, venerdì sarò in città»

di Sharon Braithwaite

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PISA – Lunedì notte una rissa tra immigrati ha scatenato il panico in piazza Garibaldi. Poco dopo mezzanotte e mezza, una decina di extracomunitari ha iniziato a picchiarsi e a lanciarsi bottiglie di vetro. Dario De Nigris, titolare del Bazeel, il pub all’angolo tra la piazza e Lungarno Pacinotti, si è trovato in mezzo agli scontri e ne ha pagato le conseguenze per aver cercato di calmare gli animi e riprendere il violento episodio con il cellulare: un’aggressione brutale che ha reso necessario il suo ricovero all’ospedale di Cisanello. «I cittadini non ne possono più. Venerdì sera alle 20 sarò in città. #tolleranzazero». Lo scrive il ministro dell’Interno Matteo Salvini su twitter commentando la maxi rissa.

«La motivazione della rissa è l’occupazione del territorio per andare a spacciare, è inutile girarci intorno»: così spiega quanto accaduto la notte scorsa in pieno centro di Pisa, Dario De Nigris, l’imprenditore rimasto ferito in una rissa tra bande di stranieri. «Dopo una prima rissa avvenuta in lungarno Pacinotti nella quale è rimasto ferito un ragazzo, ce n’è stata un’altra sul retro del mio locale - spiega De Nigris - gli stranieri mi hanno visto mentre ero intento a telefonare alla polizia e mi hanno aggredito tirandomi una bottigliata in pieno viso. Sono caduto a terra, mi hanno riempito di bottigliate, calci e pugni e poi sono scappati dopo avermi rubato il cellulare». «Questo tipo di centro storico sta allontanando tutte le persone residenti, studenti e turisti - commenta ancora - Noi come attività abbiamo 12 dipendenti ed è davvero difficile continuare a lavorare perché siamo in competizione con un fenomeno di abusivismo che adesso sta toccando punte impressionanti. Negli ultimi mesi la situazione è davvero peggiorata».

Almeno tre le pattuglie di polizia e carabinieri intervenuti verso l’una, ma dei malviventi nessuna traccia: si erano già dileguati nella miriade di stradine adiacenti. Per terra una distesa di bottiglie rotte e vetri infranti. Un’ambulanza ha preso in cura De Nigris, che sarà dimesso nel pomeriggio dal nosocomio pisano. Sulla vicenda indagano le forze dell’ordine, che acquisiranno le riprese delle numerose telecamere di videosorveglianza della zona.

La violenza è esplosa, improvvisa, nei luoghi simbolo della movida pisana, dove stazionano anche decine di spacciatori nordafricani e consumatori di droga. In un attimo, forse anche sotto l’uso di stupefacenti, sono volate bottigliate tra africani e sarebbe spuntato anche un coltello. Secondo prime ricostruzioni a fronteggiarsi sarebbero state bande di maghrebini e senegalesi, ma sull’episodio sono in corso indagini da parte di polizia e carabinieri Di colpo sono partite decine di telefonate dai cittadini per richieste di intervento alle centrali operative delle forze dell’ordine. La rissa è poi proseguita subito dopo nella vicina piazza Garibaldi e sul lungarno, in prossimità del Ponte di Mezzo. Sul selciato è rimasto a terra un tappeto di cocci di bottiglia. Le cause delle scontro non sono chiare. Si esaminano quali fossero gli schieramenti contrapposti.

Già il 6 giugno scorso Pisa era stato teatro di un episodio di violenza, con protagonisti ambulanti, perlopiù senegalesi. Due carabinieri erano finiti in ospedale dopo essere stati aggrediti nel corso di un controllo anti ambulanti abusivi in una strada centrale a due passi dal Duomo. Nel corso dell’operazione, che ha portato al sequestro di 160 borse contraffatte, ci sono stati momenti di tensione tra gli ambulanti e le forze dell’ordine. A stigmatizzare l’aggressione era stato anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini che su Facebook aveva parlato di «tolleranza zero, espulsioni per i clandestini e restituzione alle nostre città di un clima di legalità».

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