11 luglio 2018 - 14:37

Una guerra legale sulla tramvia
E la linea 2 slitta (forse) a Natale

Il gruppo che ha in mano l’appalto verso il commissariamento, braccio di ferro sui cantieri

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La linea 2 perde la strada e rischia di deragliare, senza vedere la luce almeno prima della fine dell’anno. Una doccia gelata, per Palazzo Vecchio e per i fiorentini, che dopo l’annuncio della partenza imminente dell’altra linea, la 3 (o meglio, il proseguimento della 1 dalla stazione a Careggi) speravano di vedere finita la più importante opera infrastrutturale di Firenze degli ultimi decenni.

Il sindaco Dario Nardella ha convocato subito una «unità di crisi» con gli assessori alla Mobilità Stefano Giorgetti, al bilancio Lorenzo Perra e i dirigenti di Palazzo Vecchio. Ci sono stati incontri frenetici tra Tram spa, Gest, i costruttori, le banche, il fondo Meridian (che ha preso le quote di Gl Fincosit nell’azienda che deve costruire la tramvia), fondo che poi ha incontrato anche lo stesso sindaco. Scambi di missive con Gl Fincosit: perché quest’ultima, dopo aver smesso di pagare le ditte in subappalto (e che hanno smesso di lavorare sulla linea 2) ha chiesto un concordato preventivo, come anticipato ieri da Repubblica Firenze. E ormai, nelle riunioni, sono tutti convinti: «Se non troviamo soluzioni, la linea 2 parte per Natale». «Ci metterei la firma», sfugge ad uno dei dirigenti. Perché con l’accettazione del commissariamento, tutto diventa litigation. Cioè scontro legale. Che Gl Fincosit fosse in difficoltà, ormai lo si sapeva: non solo a Firenze, Anas gli ha tolto anche l’appalto della Statale 195 in Sardegna. Ma la richiesta di concordato preventivo in continuità (accettata, ora si aspetta la nomina del commissario) complica tutto. Soprattutto «congela» la situazione. Perché ogni atto potrebbe essere contestato da tutte le parti in gioco: e sono tante. Così anche i fondi erogati dal Comune (i pagamenti per lo stato di avanzamento di lavoro riferiti a settembre-ottobre scorso) restano in un conto del pool di banche, capitanato dal Monte dei Paschi, che finanzia il project financing delle due linee.

Il punto è che la litigation è già cominciata: le 5 ditte fiorentine che realizzavano le ultime opere civili hanno smesso di lavorare due settimane fa perché non venivano pagate da quasi un anno, intimando a Gl Fincosit di sborsare gli arretrati. Ma ieri alle stesse ditte è arrivata un’altra intimazione: di restituire i cantieri a Gl Fincosit visto che ora nessuno ci lavora.

Carte bollate e strategie legali, ma niente lavori. Pochissimi gli operai a lavorare ieri, solo di Gl Fincosit, dove (a fronte di un progetto da 346 milioni di euro), ormai mancano un paio di milioni di euro di lavori (e 8 milioni di pagamenti arretrati). Una sola cosa è certa: salta la partenza dei Sirio dall’aeroporto alla stazione a settembre. Arianna Xekalos del M5S ironizza: «Il sindaco perde un’altra scommessa sulla partenza della tramvia». Palazzo Vecchio ormai spera almeno in un regalo di Natale. A risolvere il problema, potrebbe essere solo una scelta tranchant: o le banche riescono a «bypassare» Gl Fincosit, pagando direttamente o tramite Tram spa le ditte in subappalto, oppure Tram spa «espelle» dagli appalti Gl Fincosit, per far subentrare un altro soggetto o paga direttamente le ditte fiorentine. Ma sono tutte scelte delicate, per le quali occorrono spalle larghe (e ottimi avvocati). Palazzo Vecchio è pronto anche a sborsare direttamente altre quote destinate ai lavori, per agevolare le operazioni. Ma la normativa non gli consente di erogare direttamente: o passano da Tram spa con l’autorizzazione delle banche capitanate da Mps, o gli stessi danno una delega.

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