10 aprile 2019 - 09:37

Rifredi, ultimatum alla Misericordia
«O il commissario o sarete sospesi»

Il consiglio direttivo aveva votato per il sì, ma il parroco si oppone a questa decisione

di Jacopo Storni

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«Se non arriva la richiesta di commissariamento, la Misericordia di Rifredi sarà sospesa dalla Federazione regionale». È durissima la posizione del consiglio direttivo della Federazione toscana delle Misericordie, che ieri sera ha affrontato la drammatica situazione che sta coinvolgendo la Misericordia di Rifredi, il cui ex governatore Raoul Caneschi è indagato per appropriazione indebita e i cui 24 consiglieri, lunedì sera, hanno votato all’unanimità per il commissariamento.

Una decisione, quella del commissariamento, a cui però si è opposto il Collegio dei probiviri, l’organo che regge la Misericordia, e in particolare uno dei membri del Collegio, il proposto e parroco di Santo Stefano in Pane don Marco Nesti. «Il direttivo regionale — è stato scritto in una nota arrivata in tarda serata e firmata dalla Confederazione regionale — ha preso atto delle incomprensibili reticenze del proposto e del collegio dei probiviri a formalizzare la delibera assunta dal Consiglio della Misericordia di Rifredi all’unanimità. Il direttivo ha sottolineato che non è comprensibile che una richiesta di chiarezza e accertamento della verità sia contrastata proprio da chi, per compito statutario, ha la responsabilità morale e di osservanza delle norme dell’associazione».

Ecco perché, «il direttivo ha determinato all’unanimità che nel caso non dovesse pervenire la richiesta di commissariamento, la Misericordia di Rifredi verrà sospesa dalla Federazione regionale e verrà richiesto il medesimo provvedimento anche alla Confederazione nazionale, riservandosi ogni e qualsiasi azione anche di tipo giudiziario per siffatti comportamenti omissivi». Una presa di posizione molto dura, dunque, che arriva dopo giorni di confronto serrato.

Il presidente della federazione regionale Alberto Corsinovi ha specificato i complessi passaggi che hanno portato a questa situazione di stallo, che preoccupa non poco i vertici della Misericordia: «Nella giornata di martedì sono stato raggiunto da una telefonata della signora Emilia Sassi, facente parte del Collegio dei probiviri, che mi ha raccontato l’esito del consiglio e mi anticipava l’imminente trasmissione del relativo verbale con la richiesta di commissariamento da parte del Collegio. Ad ora però non mi è pervenuto, né tanto meno è pervenuto alla Confederazione nazionale, alcun verbale».

In caso di commissariamento, la nomina del commissario sarà eseguita dal consiglio della presidenza della Misericordia nazionale, che potrebbe scegliere una figura esterna alla Confraternita per ricoprire un ruolo di garante della durata di almen o sei mesi. Quella di Rifredi, non sarebbe la prima sede commissariata, al momento in Italia ce ne sono cinque in queste condizioni.

Quanto alla posizione dell’arcivescovo di Firenze, precisa una nota della Curia, «il cardinale Giuseppe Betori, ha rifiutato espressamente di entrare nel merito delle questioni relative al governo della Confraternita. Il vescovo non ha autorità giuridica sulla Confraternita, limitandosi la sua competenza alle questioni di fede».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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