27 aprile 2019 - 09:48

Santo Spirito, l’esasperazione del priore: «Fioriere inutili, ora chiudo il sagrato»

Padre Pagano: ogni 25 Aprile qui è il caos, ho chiesto preventivi per catene e cancellate

di Antonio Passanese

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Una cancellata per proteggere il sagrato di Santo Spirito. È l’idea, tutt’altro che provocatoria, di padre Giuseppe Pagano che, il giorno dopo la festa del 25 Aprile in Oltrarno, ha stilato la solita lista con tutti i danni provocati da chi, alterato dall’alcol, si è divertito a vandalizzare una fioriera, a spostare tutte le altre, a lasciare cumuli di spazzature davanti all’ingresso della chiesa e perfino a rimettere sui muri del convento e sulla scalinata.

Insomma, quella della Liberazione, è una giornata che il priore ricorderà per un bel po’ di tempo perché «il sagrato questa mattina (ieri, ndr) sembrava un campo di battaglia». Per l’agostiniano — che dice di aver passato giovedì scorso chiuso nel convento — «ormai la misura è colma e visto che dalle istituzioni (Comune e forze dell’ordine), nonostante le mie continue denunce e appelli, non ricevo alcuna risposta ho deciso di chiedere un preventivo per chiudere definitivamente lo spazio tra la scalinata e l’ingresso della basilica». Una decisione, questa, dettata sì dall’esasperazione, ma anche dal fatto che gli agostiniani, negli ultimi quattro mesi, hanno dovuto subire il furto di Gesù bambino dal presepe allestito sul sagrato e i danni a cinque fioriere. Senza dimenticare che in molti, al termine delle loro lunghe serate alcoliche, «fanno pipì accanto agli ingressi della chiesa».

Padre Giuseppe e gli altri monaci di Santo Spirito hanno provato, attraverso iniziative e l’esperimento di coinvolgere giovani «evangelizzatori» per portare in piazza una movida diversa, ma il degrado si è puntualmente riproposto. «Siamo stufi di dover litigare continuamente con coloro che non dimostrano alcun amore per questo quartiere e per i suoi monumenti. Dunque, chiediamo che il sagrato, di pertinenza della chiesa, sia tutelato — attacca padre Pagano — Io sono contro le catene e le cancellate ma non vedo all’orizzonte altre soluzioni per riportare un po’ di decoro». Secondo il priore «ci sono alcune persone che utilizzano il 25 Aprile, in questa piazza, per fare ciò che vogliono», e per questo motivo si augura che dal prossimo anno la festa organizzata dall’Anpi in Santo Spirito possa essere spostata altrove, «alle Cascine, per esempio».

Padre Giuseppe, però, torna a sottolineare come il sagrato non sia interdetto a nessuno «ma ci vogliono educazione e rispetto perché si tratta di un luogo sacro». Non solo. «Giovedì sera mi è anche stato impossibile celebrare la messa perché dalla piazza arrivava una musica assordante — continua — Vorrei sapere chi, in Comune, ha permesso tutto ciò senza fare alcun controllo».

E ora il sacerdote si appella al nuovo questore di Firenze, Armando Nanei, «perché venga a passare una giornata intera nel nostro rione. Così gli facciamo vedere e capire cosa accade qui tutte le sere. Per difendere questo luogo ci becchiamo continuamente parolacce e improperi. Una signora, ieri (venerdì, ndr), dopo aver visto come era stato lasciato il sagrato mi ha pure detto: “Ma lei dov’era? Perché non ha fatto nulla?”. Alla residente ho fatto notare che in questa piazza gli unici a combattere il degrado sono proprio gli agostiniani. Piuttosto dovrebbe chiedersi: dove sono gli altri residenti, e i commercianti, e le associazioni?».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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