5 marzo 2019 - 18:07

Sorpreso in auto con bimba, don Glaentzer condannato a 4 anni e 4 mesi

Il sacerdote di Calenzano fu trovato a luglio dello scorso anno in auto con una ragazzina di dieci anni, fu accusato di abusi sessuali. Si difese dicendo: «Solo gesti d’affetto, e non pensavo fosse così piccola». La diocesi di Firenze si è costituita parte civile

di Giorgio Bernardini

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PRATO - Don Paolo Glaentzer, l’ex parroco della chiesa di San Rufignano a Sommaia, a Calenzano, è stato condannato a 4 anni e 4 mesi di reclusione per violenza sessuale su una bambina di 10 anni. Don Glaentzer era stato arrestato il 23 luglio scorso - ed è tutt’ora ai domiciliari a Bagni di Lucca - dopo essere stato sorpreso da un passante mentre era in macchina con la figlia di alcuni suoi parrocchiani. La pena disposta dal giudice Costanza Comunale è leggermente inferiore a quella ipotizzata nella requisitoria del pubblico ministero Laura Canovai, che aveva chiesto una condanna a 5 anni. Il prete, presente in aula nelle prime fasi dell’udienza, ha rinunciato alla possibilità di ascoltare la sentenza pronunciata ed è stato accompagnato dalla polizia penitenziaria nella sua casa dopo pranzo.

La sentenza ha previsto una serie di pene accessorie per il prete, tutte volte a proibire suoi eventuali contatti con minori. Alla vittima dei suoi abusi, che è seguita da un tutore, sono stati assegnati cinquantamila euro di risarcimento, mentre sono state respinte le richieste di risarcimento per i due genitori. Nel corso del procedimento il prete aveva fatto spontanee ammissioni che avevano circostanziato numerosi contatti con la minore precedenti a quello che ne ha scatenato l’arresto nel luglio scorso.

Il parroco – che presto subirà anche il processo canonico da parte della Chiesa cattolica – si era difeso spiegando che i suoi «erano solo gesti d’affetto» e che non credeva che la bambina «fosse così piccola». «Per noi era importante affermare il principio della responsabilità”, ha commentato il procuratore capo Guseppe Nicolosi, che ha anche sottolineato «l’importante segnale di presa di coscienza della Chiesa sulla pedofilia in seguito alle iniziative di papa Francesco». Secondo quanto riferisce l’avvocato Paolo Ghetti, infatti, «è la prima volta che un’arcidiocesi – in questo caso quella di Firenze, che comprende anche la parrocchia di Calenzano – si costituisce parte civile contro un suo prelato».

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