22 dicembre 2018 - 15:27

Rossi e la legge dei diritti per tutti:
«Risposta toscana al Governo»

Il governatore: in Toscana ci sono situazioni come quelle di Pisa o di Cascina dove vedo sindaci molto spinti verso politiche xenofobe contro gli immigrati, Salvini faccia lì il Centro rimpatri»

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Una legge, approvata dalla Giunta toscana, che garantirà «cure, dimora, adeguata alimentazione e istruzione per tutti, non solo ai cittadini italiani». Lo ha annunciato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi stilando in un incontro con la stampa, un bilancio del 2018. Rossi ha spiegato che si tratta della «risposta toscana alla legge che metterà per strada migliaia di persone senza più prospettive e che diventeranno preda della criminalità» e garantirà a tutti «i bisogni essenziali», anche se «siamo in salita ma la politica deve andare anche in salita e siamo convinti di essere dalla parte giusta».

Il provvedimento aggiorna e integra le leggi 41 del 2005 sulle tutele della cittadinanza sociale, e la 29 del 2009 sull’accoglienza e l’integrazione, e intende anche offrire un quadro normativo nuovo per affrontare i possibili effetti del decreto Salvini sulla sicurezza. «Questa legge - ha detto l’assessore alla presidenza Vittorio Bugli, presentando più nel dettaglio l’articolato - fa i conti con la realtà in crescita, soprattutto nelle aree urbane più importanti, di fenomeni di forte marginalità. Ci sono problemi di tutela sociale che riguardano non solo gli immigrati e gli stranieri». Per Bugli «è una materia dove le Regioni e i Comuni possono e devono intervenire e con questa legge vogliamo consentire alle istituzioni, alle associazioni e anche ai privati che vogliono agire, di poterlo fare: perché questo sta diventando un paese dove aiutare chi è in difficoltà rischia di diventare un reato». Bugli ha anche ricordato che nel bilancio approvato dal Consiglio è stata previsto un aumento di 2 milioni al fondo socio sanitario per far fronte alle nuove necessità, mentre il Governo nazionale ha tagliato i 30 milioni che erano previsti per l’assistenza sanitaria agli stranieri. «Chi non ha tutele e viene spinto ai margini della società - ha detto ancora Rossi - diventa più facilmente preda di sfruttatori o rischia di essere spinto verso attività criminali. In Toscana questo pericolo lo vogliamo combattere». Sulla legge è intervenuta l’assessore a istruzione e formazione, Cristina Grieco: «C’è chi vuol costruire muri per dividere e separare, noi invece vogliamo costruire un muro a difesa dei diritti dei bambini - ha osservato -. Il Comune di Lodi è stato costretto a modificare il suo regolamento per l’accesso alle mense scolastiche. Hanno vinto i valori della Costituzione e della Dichiarazione universale dei diritti umani, che ispirano la nostra azione».

«È il comune che deve farsi carico del Cpr, in Toscana ci sono situazioni come quelle di Pisa o di Cascina dove vedo sindaci molto spinti verso politiche xenofobe contro gli immigrati. Se, come loro dicono, vogliono rispedire a casa loro gli immigrati il centro dei rimpatri lo facciano in quelle aree». Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi parlando con i giornalisti dopo che due giorni fa il ministro dell’Interno Matteo Salvini a Firenze ha detto di aver«chiesto al sindaco di Firenze e alla Regione Toscana di identificare un posto per il centro rimpatri». «La Toscana è ormai governata anche da sindaci di destra - ha aggiunto Rossi -, cosa di più facile allora per Salvini se non quella di chiamare un suo sindaco e fare lì un centro. A questa condizioni io esprimerò senz’altro un parere favorevole».

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