11 giugno 2018 - 01:54

Comunali 2018, Pisa al ballottaggio
Boom Lega, grillini fuori dai giochi

Nel secondo turno, tra due settimane, la sfida sarà tra Pd e alleati e centrodestra

di Sharon Braithwaite e Marzio Fatucchi

shadow

Serfogli (Pd) segue lo spoglio in Comune
Serfogli (Pd) segue lo spoglio in Comune

I dati sono frammentari, arrivano i risultati parziali dalle sezioni, ma alle una e trenta sembra certo: per decidere chi sarà il nuovo sindaco di Pisa servirà il ballottaggio, tra il centrodestra e il Pd con i suoi alleati. Lo dicono le proiezioni dello stesso Partito democratico che danno il 34% al centrodestra e il 30% al Pd, con il M5S al 9%. Anche i dati parziali raccolti nella sede della Lega vanno nella stessa direzione, tanto che Susanna Ceccardi, sindaca leghista di Cascina, già esulta: «Io ero 14 punti indietro ed abbiamo vinto a Cascina. Qui il distacco è minimo, sono fiduciosa». Erano in molti a scommettere sul ballottaggio, il tema era il distacco tra gli aspiranti sindaci. A poche sezioni scrutinate, il distacco tra il candidato Andrea Serfogli (Pd e liste civiche) e Michele Conti (centrodestra unito) non era enorme, con alcune zone della città che hanno — come il 4 marzo — scelto la destra, o meglio un centrodestra a trazione leghista: il Carroccio è sopra il 20%, in alcune sezioni al 25. Fuori dai giochi del secondo turno il grillino Gabriele Amore, scelto dal M5S dopo una lacerazione tra i due meetup durata anni, le liste civiche e di sinistra.

Conti (centrodestra) con Ceccardi (Lega)
Conti (centrodestra) con Ceccardi (Lega)

C’è fibrillazione alla sede del comitato di Conti. I primi dati, parziali, di alcune sezioni fanno arrabbiare il centrodestra. «Ma come, Sant’Ermete è stato abbandonato, dal Comune, e ancora votano il Pd». Diego Petrucci, di Fdi-Noi adesso Pisa, però è sicuro: «Sarà tutti contro il Pd, alla fine vinceremo sessanta a quaranta». C’è meno entusiasmo in un gruppo di giovani di Forza Italia, che dubitano che i voti grillini convergano sul loro candidato: «Normalmente al secondo turno si astengono».

«Sensazioni negative, ma con ottimismo»: Simonetta Ghezzani, candidata sindaco di Sinistra Italiana, è la prima ad arrivare in Comune. Dove c’è già Andrea Serfogli, candidato Pd che ha deciso di seguire l’esito a Palazzo Gambacorti, dove ha ancora l’ufficio da assessore uscente al bilancio e ai lavori pubblici. Arriva poco dopo le 23,30 accompagnato dal suo staff, tranquillo, sfodera un sorriso sicuro ma confida: «Il ballottaggio è scontato». Il segretario provinciale Pd Massimiliano Sonetti si prepara: «Ci aspettano due settimane di fuoco. Andrea è il candidato migliore in campo». Nel Pd c’è un po’ di amarezza, per non aver sfondato al primo turno, nonostante le previsioni non fossero rosee. Dice il consigliere regionale ed ex vicesegretario regionale del Pd Antonio Mazzeo: «Si è ripetuto il voto del 4 marzo, con la Lega che ha preso voti al M5S. A sinistra abbiamo un 9% di voti, dobbiamo recuperare lì». Diventerà così centrale, per il Pd, capire dove andranno i voti di Ghezzani (Sinistra Italiana) e di Ciccio Auletta (Potere al popolo e centri sociali). I secondi probabilmente sono lontani dalle posizioni dell’assessore uscente Serfogli. C’è da capire anche se Mdp, che non si è presentata, al secondo turno lancerà o no una «chiamata alle armi» contro un centrodestra a trazione leghista.

«Nonostante un’ampia offerta politica c’è una certa disaffezione alla politica da parte dei cittadini. Questo è un dato su cui dovrà riflettere chiunque vincerà», afferma Auletta. «Se ci spaventa l’ondata giallo verde? Assolutamente sì. Così come certi toni della campagna elettorale». E intanto nel seggio di Porta a Lucca, la sua coalizione «Una città in Comune – Rifondazione Comunista – Possibile» ha superato i grillini.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT