1 aprile 2019 - 09:34

Salvini «lancia» Bocci all’Isolotto: «Firenze ora può cambiare»

Il vicepremier: «Noi diamo la possibilità di scelta». Ai balconi di piazza dei Tigli appesi striscioni antirazzisti. Bocci va a parlare con i contestatori

di Marzio Fatucchi, Antonio Passanese

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Centinaia di militanti, selfie e abbracci per il ministro Matteo Salvini che, lunedì mattina, ha chiamato a raccolta il centrodestra della Toscana in piazza dei Tigli, nel quartiere dell’Isolotto. «Siamo il primo partito in Italia perché siamo gente normale. I miracoli li lasciamo ai Renzi e ai Nardella, noi facciamo cose normali», ha detto il vicepremier. Ad «accoglierlo, anche alcuni striscioni contro il razzismo e bandiere della pace e dell’Europa (per la precisione si tratta di cinque bandiere della pace, due bandiere europee e altri sei striscioni appesi ai balconi dei palazzi). «Io posso fare poco, Firenze è nelle vostre mani - ha detto il “capitano” ai suoi fan - Nardella chiede in continuazione quando invierò i 250 agenti in città. Forse è bene ricordargli che per anni i suoi amici al governo hanno fatto tante promesse senza poi mantenerle». Per il ministro anche contestazioni da parte di alcuni residenti che hanno esposto cartelli con scritto: «Vergogna». «Vogliamo bene anche a voi»- ha detto dal palco Salvini - bacioni». I contestatori sono stati identificati e fotografati dalla polizia. Accanto a Salvini, oltre ai candidati leghisti e del centro destra di tutta la regione, Ubaldo Bocci: «A maggio uscite dalle vostre case e cambiamo insieme Firenze».

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Firenze, Salvini lancia Bocci all?Isolotto

«Noi diamo la possibilità di scelta: dopo decenni i fiorentini hanno finalmente un candidato che può vincere, che può governare, una squadra che ha voglia di governare e ha voglia di cambiare questa città che qualcuno ha preso per un circolo del Pd». Così Matteo Salvini, ministro dell’Interno. Firenze è «una splendida città che merita tutto», non solo in centro. «Noi siamo partiti da una periferia perché vedo molti lavori e molti cantieri in centro, però Firenze non è solo il centro, non è solo piazza Duomo», ha proseguito. «Sempre partiamo dalle periferie per risolvere per avere un’idea di città diversa più sicura, dove si lavora meglio, con meno tassazione locale, meno problemi di parcheggio. Quindi quello che può fare un sindaco. L’idea di città che mi sembra che la sinistra a Firenze ma anche a Prato non abbia più da tempo», ha aggiunto Salvini.

Non si è sottratto al confronto con una decina di «contestatori», che erano a qualche decina di metri dal palco dove ha parlato il leader della Lega Matteo Salvini, il candidato sindaco per Firenze del centrodestra Ubaldo Bocci. «Sì, sono andato a parlarci, a presentarmi. Ho anche provato a dare loro la mano ma l’hanno rifiutata», ha detto confermando quanto successo a margine del comizio in piazza dei Tigli nel quartiere dell’Isolotto. Bocci si è intrattenuto con una decina di persone, probabilmente dei centri sociali, che stavano protestando e mostrando un cartello con scritto «Vergogna». Durante il comizio anche il ministro Salvini si era rivolto ai contestatori. Dal palco, il candidato ha ribadito di «voler essere il sindaco dei fiorentini». «Firenze deve cambiare e per la prima volta può farlo - ha concluso -. C’è voluto un po’ per arrivare a questa candidatura, spero di meritare la fiducia di alleati e fiorentini. Sono orgoglioso di essere cattolico e fiorentino».

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