24 aprile 2019 - 12:12

Nardella: insieme in piazza per il 25 Aprile. Bocci non va: vedrò i poveri in parrocchia

Il sindaco invita tutti per la Liberazione. Il candidato del centrodestra: io ho altri impegni

di Lorenzo Sarra

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«Ognuno passa il 25 Aprile come vuole, vestito come vuole, senza polemica. Ma credo sia giusto che il ministro dell’interno vada in Sicilia a combattere la mafia», ha detto ieri il vicepremier Matteo Salvini, che la ricorrenza la passerà con la polizia di Corleone. E se anche tra gli alleati di governo c’è a chi questa posizione non va giù («Il 25 Aprile è una festa nazionale della Repubblica. Non è questione di destra o di sinistra, ma di credere nell’Italia e di rispettarla», sottolinea l’altro vice premier Cinque Stelle, Luigi Di Maio), a Firenze qualcuno potrebbe invece seguire l’esempio del leader della Lega. Parliamo di Ubaldo Bocci, candidato alle amministrative come sindaco per la coalizione di centro destra. L’«anti-Nardella» già giorni fa — dopo alcune domande dei giornalisti sul tema — aveva preso le distanze dalle celebrazioni ufficiali: «Il 25 Aprile organizzo un’iniziativa con il mondo degli esclusi e dei deboli. Purtroppo quella data è diventata un appuntamento ideologico e io all’ideologia preferisco la vita vera». Dichiarazioni mal digerite dall’Anpi («Chissà se sa di essere candidato a sindaco di una città Medaglia d’Oro della Resistenza»), e dagli altri candidati sindaco: «Vergogna, le sue parole sono un’offesa a Firenze a alla storia della Liberazione dal nazifascismo», ha replicato, tra gli altri, Antonella Bundu della sinistra radicale.

Dario Nardella ieri — durante la presentazione dei candidati alla sua lista civica — ha lanciato un invito a tutti i candidati: «Il 25 Aprile è non solo una festa nazionale, ma è anche una festa profondamente legata ai valori di Firenze. Mi auguro di trovare tanti cittadini in piazza della Signoria con il tricolore, perché questa è la festa di tutti. E tutti sono invitati: esponenti politici e candidati di tutte le liste». Alla domanda sul «tavolo di pacificazione» evocato da Bocci, il sindaco evita fraintendimenti: «Credo che il 25 Aprile sia già frutto di questa pacificazione».

Ma Bocci fa sapere di avere in agenda per domani un incontro con i poveri in una non meglio precisata parrocchia: «Non ho mai cambiato idea, rispetto alla mia posizione iniziale — spiega — L’evento in parrocchia era già in agenda, ed è solo uno delle decine e decine di eventi che organizzo ogni anno, indipendentemente dalla politica». Bocci specifica poi come a suo avviso la polemica sulla Liberazione sia stata strumentalizzata: «Premesso che, durante il 25 Aprile, la liturgia ideologica riduce ormai la celebrazione ad un evento politico di parte, snaturandone il momento di condivisione, non ho mai dichiarato di non volerci andare. Solo sono già impegnato in una parrocchia della periferia per un incontro con alcune persone in difficoltà. Dove? Non lo dico, non voglio spettacolarizzare».

Alla 74esima cerimonia per la Liberazione — la prima senza il partigiano Silvano Sarti, come ha ricordato Nardella — parteciperà invece il vicepresidente del Csm David Ermini che alle 11 — dall’arengario di Palazzo Vecchio, in piazza Signoria — interverrà insieme alla presidente dell’Anpi Firenze, Vania Bagni. La commemorazione comincerà in piazza Santa Croce alle 10, con l’alzabandiera solenne, la deposizione della corona ai caduti e le preghiere dei diversi culti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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