28 marzo 2019 - 11:03

Nardella al via (e c’è anche Rossi)
«È ora di osare, coi piedi per terra»

L’apertura della campagna elettorale alla Sala Rossa, tra video e musica dei Foo Fighters

di M.F.

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Cinquanta case in coabitazione per anziani a Montedomini, che deve diventare «un villaggio, con attività culturali e sociali e un’accademia internazionale sulla quarta età». Ed un parco, «Fiorentia», per insegnare ai giovani l’educazione ambientale, che si estenderà dall’ex campo nomadi del Poderaccio, luogo simbolo del degrado sociale, fino all’ex area Gover alle Piagge, simbolo del degrado urbano. Sono due delle proposte lanciate dal sindaco Dario Nardella ieri sera all’apertura ufficiale della sua campagna elettorale. Lo slogan è fare di Firenze la città «dei sogni, che osa», ma veltronianamente anche con i «piedi per terra». A dargli sostegno arriva al Palacongressi anche il presidente della Regione Enrico Rossi; anche se è di Mdp, che sostiene la candidata della Sinistra Antonella Bundu, Rossi voterà Nardella conferma: «È coraggioso».

Il sindaco 5 anni fa iniziò la sua corsa partì dalla Sala Rossa del Palacongressi e sceglie lo stesso luogo per ricominciare. Ma in una situazione politica completamente diversa: il Pd nel 2014 stava per arrivare al 40% alle Europee, il premier era il fiorentino Matteo Renzi e aveva scelto lui il suo successore a Palazzo Vecchio. Oggi il Pd prova a ripartire dal 18% delle Politiche, Renzi è a Dubai, la Lega detta l’agenda politica nazionale. Nardella sa che deve correre senza il vento di 5 anni fa. Per farlo, si è circondato di liste, da Più Europa a Sinistra civica. Il risultato è: posti in piedi, ben oltre 1.500 i presenti, da Marco Carrai ai genitori di Duccio Dini, travolto e ucciso in viale Canova da alcuni rom in fuga. Scorre il video di lancio della campagna elettorale del 2014, quello del «potevo rimanere a Roma», come deputato, un discorso in maniche di camicia. Ora è a Firenze, giacca e cravatta: «Eccoci di nuovo tutti qui dopo 5 anni: io sono invecchiato, voi gli stessi». Nardella comincia con una lettera ai fiorentini. «Un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso. Vogliamo cambiare, crescere e vincere ancora. Per il futuro. Perché Firenze è la città che siamo». Lo sguardo al futuro forse va un po’ oltre: passano fotomontaggi con l’Arno navigabile da barche a vela e strade percorse da macchine volanti. «Firenze è stata grande perché ha saputo sognare nel suo passato. Dovrebbe farlo anche oggi. Oggi Brunelleschi riuscirebbe a costruire la Cupola a Firenze?», chiede il sindaco. Ecco, meglio domandarsi cosa fare davvero.

Così la «Firenze coi piedi per terra» è la seconda parte della narrazione, con le cose che Nardella conta di realizzare se sarà confermato sindaco. Primo, le tramvie: «Le completeremo tutte, anche all’Osmannoro, la stanno progettando gli industriali fiorentini, e miglioreremo la linea per Bagno a Ripoli con i i cittadini. Non taglieremo gli alberi». E poi l’aeroporto «che faremo». Nardella punta a «ricucire» i quartieri con progetti di recupero «come a Belfiore». E pure il piano per un vigile a distanza di 10 minuti, ma anche Comitati di sicurezza di quartiere, coinvolgendo i cittadini. Infine, ambiente e diritti, Firenze «è sempre stata una porta aperta verso il mondo intero». La serata, partita con la musica di Life is life, finisce con i Foo Fighters, l’anno scorso a Firenze Rock: Learn to fly, imparare a volare. Con una lunga pista su cui provare a decollare, quella da qui alle elezioni di maggio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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