7 ottobre 2022

Stefania Bonaldi alla “Peppone”, via social attacca Don Giorgio alla “Don Camillo”… Ma chi vota e chi no: che ne pensa?

Non sono tra i laici che vogliono insegnare ai preti a fare i preti.
Sono però tra coloro che trovano grottesca la pretesa di certi preti che vogliono insegnare ai laici a fare i laici. Forse non è chiaro, faccio un passo avanti.
Il teologo  tedesco Dietrich Bonhoeffer negli anni Trenta prese le distanze dalla Chiesa protestante, che si era messa nelle mani del Fuhrer. Secondo la logica di qualche sacerdote locale, che da mezzo secolo cerca di insegnare al "popolo cremasco" come si vive, ma che in realtà fa propaganda alla destra, Bonhoeffer aveva torto e la chiesa protestante tedesca aveva fatto una scelta sacrosanta, perché il popolo era andato col nazismo e la chiesa doveva seguirlo.
Argomenta oggi questo sacerdote: se i poveri votano la destra, la chiesa, che sta dalla parte dei poveri, deve guardare da quella parte.
Dimentichiamoci la chiesa che coltiva la profezia, ossia che indica la direzione e vede “prima”, ora c’è la chiesa che segue il gregge, dunque, seguendo questo invito, una chiesa pecora.
La profezia che arriva dopo, una novità locale degna di nota. Magari non troppo intelligente, ma a suo modo rivoluzionaria".

Così, in versione Peppone (personaggio letterario nato dalla fantasia di Giovannino Guareschi, poi diventato cinematografico), l’ex sindachessa Stefania Bonaldi, ecco ha commentato, via social, l’editoriale apparso sul settimanale diocesano “Il Nuovo Torrazzo” di sabato scorso, firmato dal direttore don Giorgio Zucchelli in modalità, nella fattispecie, “Don Camillo”…

Una curiosità? Anni fa, l’allora sindaca Bonaldi bollò come pecoroni (scoop svelato sempre dal Torrazzo), in una mail privata, ma non troppo, alcuni sindaci dissidenti (dal Consorzio Cremasco) dell’epoca. Stavolta invece tira in ballo una chiesa pecora. Dai pecoroni … alle pecore? 

Ah… cosa ha, o meglio, aveva scritto il sacerdote - giornalista? Ecco un passaggio del suo commento alle ultime elezioni politiche vinte da Giorgia Meloni e dal centrodestra?

Il Pd non è più il partito degli operai e delle classi deboli. Quando la Chiesa parla di vicinanza ai poveri, dobbiamo ricordare da che parte stanno e di chi hanno fiducia. Il tempo perso dal Pd con il decreto Zan e simili... interessava solo agli intellettuali. I poveri pensavano ai bassi stipendi, al lavoro, alle bollette e non gli importava nulla del sesso fluido”. Ora, la Bonaldi fa bene a pensare e scrivere ciò che vuole, ma gli elettori, a questo giro, pare abbiano dato ragione a Don Camillo, ehm … Giorgio, no?

 


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