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Comital, 119 lavoratori senza cassa: «Presi in giro dal ministro Di Maio»

Comital

Semaforo verde per la cassa integrazione per i 130 lavoratori di Comital e Lamalù di Volpiano

Speravano di poter vivere un Natale tutto sommato sereno, con quella cassa integrazione che avrebbe permesso di proseguire la vita di tutti i giorni, pagare le bollette, il mutuo piuttosto che il materiale scolastico ai propri figli. E invece potrebbe essere un Natale triste, quello dei 119 lavoratori della Comital e della Lamalù di Volpiano, specializzate nella lavorazione dell’alluminio. E che ora rischiano di vedersi arrivare la lettera di licenziamento collettivo. Lunedì prossimo, infatti, è il giorno decisivo.

Quello in cui il ministro del Lavoro e vicepremier, Luigi Di Maio, aveva promesso l’avvio della procedura per la cassa integrazione e che sarebbe dovuta arrivare all’interno del famoso “Decreto Genova”. Il giorno in cui i curatori fallimentari, che vogliono mettere nuovamente in vendita le aziende, saranno costretti ad aprire la procedura di licenziamento. «Ma ad oggi non è stata avviata la richiesta di cassa. Per il momento il decreto del Governo, che esclude oneri per le aziende in procedura concorsuale, non è stato seguito dalla circolare attuativa, che di fatto è il documento più importante e fondamentale», denuncia Federico Bellono sindacalista della Fiom-Torino.

Per la collega Julia Vermena, questa situazione «è inaccettabile ed incomprensibile. I lavoratori da giugno non percepiscono lo stipendio e non sono coperti neanche a livello contributivo. Il ministro Di Maio, il 31 ottobre scorso, ci aveva assicurato che non ci sarebbero stati problemi ad avere la cassa integrazione. La circolare doveva essere emessa il 6 o 7 dicembre, ma ad oggi nessuna traccia. Di Maio, dopo quell’incontro, è svanito assieme ai suoi collaboratori come neve al sole. Abbiamo più volte provato a contattare lui e il Ministero, ma ogni volta parte una sorta di scaricabarile. Un ministro della Repubblica non deve e non può illudere i lavoratori».

Lunedì pomeriggio, alle 15, in Regione, ci sarà un nuovo incontro tra sindacati, assessorato e rappresentanza dei lavoratori per capire «di che morte morire». Se licenziati, i 119 lavoratori riceveranno la Naspi, ovvero l’indennità di disoccupazione. «Gli operai sono stati presi in giro due volte, la prima da Di Maio e la seconda da chi gli ha detto di fidarsi di Di Maio. Mi auguro che ora il Ministro faccia la direttiva applicativa con urgenza perché non abbiamo solo il caso Comital», denuncia Claudio Chiarle, segretario provinciale FimCisl.
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