Firenze

Pistoia, a Vicofaro una petizione contro il centro di don Biancalani

Centonovanta residenti hanno inviato un documento a sindaco, prefetto e vescovo
1 minuti di lettura
Centonovanta firme e una petizione inviata a sindaco, prefetto e vescovo di Pistoia. I firmatari sono 190 residenti del quartiere di Vicofaro, a Pistoia, che denunciano scarso decorso, mancanza di sicurezza e distrubo della quiete pubblica a causa della presenza del centro per migranti ospitato nella parrocchia di don Massimo Biancalani.

Gli abitanti scrivono di "profondo disagio che si è venuto a creare nel nostro quartiere a seguito della realizzazione del centro di accoglienza alla chiesa e canonica di Vicofaro il cui responsabile è don Massimo Biancalani". Nel testo vengono elencati i problemi ritenuti causati dal centro di accoglienza: sicurezza ("Ci siamo chiesti se i locali in cui vengono ospitati i ragazzi e le loro attività siano a norma", scrivono i residenti); disturbo della quiete pubblica ("Dal mattino fino a notte inoltrata nella piazza c'è confusione: i ragazzi sono stati trovati a giocare a calcio, ascoltare radio e giocare a biliardino fino a tardi"); ordine pubblico ("In altri casi sono stati sentiti gridare, urlare e litigare tra di loro").

Gli abitanti criticano don Biancalani anche per aver deciso di aprire un centro di accoglienza "senza informare preventivamente il quartiere e la nostra comunità e senza considerare i disagi a cui saremmo andati incontro". Ma il prete, divenuto simbolo dell'accoglienza ai migranti, replica dicendo che "il quartiere è il solito di sempre, abbiamo avuto due episodi dove ci hanno aggredito e noi abbiamo parlato con le tv locali e nazionali. I ragazzi sono rispettosi e lavorano".